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Cronaca

Alta velocità a Rimini? "Parliamone"

Non è stata del tutto infruttuosa la risposta del sottosegretario alle Infrastrutture Bartolomeo Giachino all'interrogazione della deputata riminese Elisa Marchioni sulla soppressione delle fermate dei treni a Cattolica

Alta velocità a Rimini? «Parliamone». Con le ferrovie, gli amministratori locali e il governo. Non è stata del tutto infruttuosa la risposta del sottosegretario alle Infrastrutture Bartolomeo Giachino all'interrogazione della deputata riminese Elisa Marchioni sulla soppressione delle fermate dei treni a Cattolica. Se infatti sull'argomento che angustia sia il turismo sia il tessuto produttivo della Valconca – almeno 8 soppressioni sui treni a lunga percorrenza – il governo, per bocca del sottosegretario Giachino ha ribadito che sono calati i viaggiatori sulla tratta e non ci sono finanziamenti statali per Eurostar City, si è però reso disponibile per un incontro tra gli amministratori locali riminesi, i parlamentari e le Ferrovie dello Stato per avviare il tema dell'alta velocità anche sulla dorsale Adriatica, questione posta da Elisa Marchioni accanto alla soppressione delle fermate a Cattolica.

«Purtroppo abbiamo avuto la conferma che non ci sono finanziamenti del governo per Trenitalia per ripristinare la fermata di Cattolica – ha commentato la parlamentare riminese – è quindi il problema per il turismo e il tessuto imprenditoriale e civile della Valconca resta ed è molto grave, come ho ribadito al sottosegretario. Ma mi sembra interessante l'apertura sull'Alta Velocità a Rimini, e giro questo disponibilità alle amministrazioni comunali e provinciale di Rimini per organizzare un incontro con le ferrovie e il Governo. Anche con questi chiari di luna politici, mi sembra un'occasione da cogliere».

In merito all'interrogazione, Elisa Marchioni ha ribadito nella replica al Governo che «non sono mai stati mostrati gli studi sui flussi di viaggiatori, e quindi non si capisce in base a che criteri abbiano deciso la soppressione della fermata. E comunque risulta che la ferrovia resti un servizio pubblico: come mai è senza risorse?» In quanto alle diminuzioni dei passeggeri, poi, «meno treni ci sono e più le persone si adattano a usare altri mezzi, sopratutto l'auto. Anche controvoglia. Per non parlare del deterrente che rappresenta anche solo l'annuncio di meno treni a Cattolica: sono meno i viaggiatori che prenotano e scendono in città, ma viene meno anche la crescita economica e gli investimenti sul turismo con danni reali per una località a prevalenza turistica».

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