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Cronaca

Clima, Rimini verso la dichiarazione dello stato di emergenza

"La città viaggia in anticipo sugli obiettivi 2020 di riduzione delle emissioni dannose, percentuale di raccolta differenziata e produzione di energia da fonti rinnovabili"

Rimini è virtuosa sui risparmi energetici e non solo. La città viaggia in anticipo sugli obiettivi 2020 di riduzione delle emissioni dannose in atmosfera, di percentuale di raccolta differenziata e di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il punto lo ha fatto mercoledì, prima in commissione e poi con la stampa, l'assessore all'Ambiente Anna Montini, che porterà in discussione nella seduta di giovedì del consiglio comunale l'atto di indirizzo sulla dichiarazione di emergenza climatica e ambientale, come richiesto dal movimento Friday for future, e più in generale dall’intera comunità riminese a mettere in pratica comportamenti e iniziative che possano contrastare il cambiamento climatico e che conducano a una società sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, considerandola la priorità assoluta dei prossimi dieci anni. Rimini si aggiunge così agli altri 24 Comuni, tra cui Cesena e Ravenna, oltre ad alcune Regioni tra le quali l'Emilia-Romagna.

Il Consiglio Comunale si assumerà inoltre l’impegno di mettere in atto ogni sforzo possibile per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi e di fissare un forte obiettivo di riduzione delle emissioni di gas climalteranti per il 2030.

“Rimini si aggiungerà alle 23 città italiane che hanno voluto dichiarare lo stato di emergenza – spiega l’assessore all’Ambiente Anna Montini – Un atto che è prima di tutto una presa di responsabilità nei confronti della comunità, riconoscendo la necessità non più procrastinabile di agire in maniera vigorosa e coordinata per difendere il pianeta da un surriscaldamento che provocherà danni irreversibili. L’azione di Fridays For Future ha contribuito ad aumentare il livello di attenzione e di sensibilizzazione su questi temi su cui le istituzioni pubbliche sono già impegnate attraverso politiche mirate al risparmio energetico e allo sviluppo ambientalmente sostenibile. Penso ad esempio alla campagna avviata per ridurre il consumo di plastica monouso, con Rimini che grazie alla collaborazione tra Comune, associazioni e privati ha lanciato la sfida per diventare una delle prime spiagge plastic free in Italia”.

La dichiarazione di emergenza climatica va quindi ad integrarsi con il Piano di Azione Sostenibile per l’Energia ed il Clima PAESC che comprende una serie di interventi che interessano i settori dell’edilizia pubblica e privata, il terziario, l’illuminazione pubblica, la produzione di energia elettrica e termica e i trasporti, il contrasto al consumo di nuovo territorio e il verde urbano.

I dati

"Stando al monitoraggio effettuato nel 2016, è già evidente che il Piano 2020 supererà gli obiettivi stabiliti, che prevedevano una riduzione del 20% sia delle emissioni di Co2 sia di consumi energetici e un aumento del 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili. Stando alle previsioni, al 2020 infatti l’abbattimento delle emissioni di Co2 sarà del 30%, la riduzione dei consumi sarà del 20%, mentre la produzione di energia rinnovabile avrà un aumento percentuale a quattro cifre. Se nel 2010 le emissioni di Co2 superavano le 691.000 tonnellate, nel 2016 sono scese a circa 561.700, un calo del 19% vicino all'obiettivo del 20% nel 2020. Dunque 'saremo ben sopra'. Nello stesso periodo la produzione di energia da fonti rinnovabili è aumentata del 1.440%".

Ad esempio, tra le azioni messe in campo e attualmente in corso la riqualificazione degli impianti termici di 16 edifici pubblici (di cui 9 scuole) che porterà al 2020 ad un risparmio di 1000 megawatt/ore annue e a ridurre 340 tonnellate annue di Co2.

Mobilità

Sul fronte della mobilità grazie alla realizzazione di 9 rotatorie sono state risparmiate 6.350 MW/h e 1.600 tonnellate di C02. “C’è poi l’investimento sul trasporto e la mobilità – aggiunge l’assessore Montini – con l’ampliamento della rete di piste ciclabili e delle zone 30 - Ztl che comporterà una riduzione delle emissioni rispettivamente di 7.500 e 18mila tonnellate di Co2 in meno. A questo si aggiunge il grande investimento sul Parco del Mare, destinato a contribuire ad una maggiore vivibilità complessiva della città, in una strategia che mira a non consumare nuovo territorio ma a recuperare e rigenerare anche con nuovo verde urbano il già costruito”. Il Parco del Mare avrà il via ai lavori in autunno e l'assessore ha anche ricordato il Metro mare che "a pieno regime sarà totalmente elettrico". A preoccupare, invece è l'utilizzo di stufe a legna o pallet, infatti, evidenzia Montini "l'impatto è più elevato rispetto al gas naturale che andrebbe detassato, inutile dire quanto incida sul portafogli".

Rifiuti e plastica

Sul fronte della raccolta differenziata, nel 2018 la media è vicina al 67,4%, ma già negli ultimi mesi dell'anno e nei primi del 2019 si attesta mensilmente sopra il 70%.
Tra le altre azioni complementari anche l’installazione delle case dell’acqua, attualmente 7 ma destinate ad aumentare nel prossimo futuro. “A questo scopo andremo anche ad aumentare le fontanelle ad uso pubblico, installandone di nuove a Viserbella, Viserba, Miramare, sulla ciclabile di via Coriano e nella zona dell’invaso del ponte di Tiberio. Proseguiamo inoltre nell'implementazione della dotazione di verde urbano, con nuove piantumazioni distribuite sull'intero territorio comunale, con tanto di chiamata pubblica 'Dona un albero alla tua città".

Rimini è anche attiva sulla riduzione della plastica monouso, tra ordinanze che ne vietano l'utilizzo in spiaggia e nuove casette dell'acqua e fontanelle per la città. Sul primo versante, sottolinea Montini, bene l'impegno di bagnini e chiringuito. Sui 15 operatori controllati non è emersa alcuna irregolarità.

 

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