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Cronaca

Conadannata la "maga di Viserba", si faceva pagare per lumini e preghiere

La "veggente", originaria della Puglia ma residente a Modena, venne arrestata dalla Guardia di Finanza nel settembre del 2011 con l'accusa di di aver truffato almeno 15 persone

E' stata condannata a 4 anni di reclusione, 9 quelli chiesti dal pubblico ministero, Maria Di Pilato la 49enne meglio nota come la “maga di Viserba” imputata di truffa aggravata. Condannato anche il marito della donna, 1 anno pena sospesa, Antonio Milani accusato di concorso in due capi d’accusa. Il giudice monocratico, inoltre, ha disposto una provvisionale alle parti civili, immediatamente esecutiva, di 50mila euro disponendo, anche, che il sequestro preventivo fatto all'epoca dei fatti, per 150mila euro, venga trasformato in sequestro conservativo. 

La “maga di Viserba”, originaria della Puglia ma residente a Modena, venne arrestata dalla Guardia di Finanza nel settembre del 2011 con l’accusa di di aver truffato almeno 15 persone. L'ordine di cattura era stato firmato dal giudice per le indagini preliminari di Rimini, Sonia Pasini, su richiesta del sostituto procuratore Gemma Gualdi. Nell’inchiesta delle Fiamme Gialle era finito anche il marito della donna, un ufficiale dell'accademia militare di Modena, e secondo quanto ricostruito dagli investigatori la 48enne spiegava ai suoi clienti di aver ereditato dalla nonna dei poteri che gli consentivano di predire il futuro. Chi si rivolgeva alla Di Pilato versava anche somme di denaro per acquistare candele divine.

Le indagini si sono concentrate nel periodo compreso tra il 2006 al 2011 e, in un conto corrente congiunto, i due avrebbero accumulato 150mila euro. Le somme venivano corrisposte in contanti, con ricariche postepay e vaglia postali. Indagando nei conti della maga e di suo marito, i finanzieri hanno potuto appurare che dal 2006 ad oggi la donna aveva incassato oltre 275.000 euro: i 150.000 rimasti ancora nella sua disponibilità erano stati sequestrati.

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