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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Confermato all'imprenditore il sequestro di beni per 14 milioni di euro

L'uomo, indagato dalla Guardia di Finanza, è finito ai domiciliari ed è stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato l'ordinanza emessa dalla Sezione Impugnazioni Cautelari Penali del Tribunale di Bologna disponendo gli arresti domiciliari per l'imprenditore 65enne di origini calabresi, Erminio Pupa, indagato per trasferimento fraudolento di valori e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito nei suoi confronti un sequestro di beni per 14 milioni di euro confermato a sua volta dalla Corte d'Appello di Bologna. Allo stesso tempo per l'uomo, residente nel riminese, è stata confermata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e la confisca di 9 fabbricati e 44 terreni nelle province di Rimini e
Pesaro-Urbino, 6 società con sede legale a Rimini e provincia, disponibilità finanziarie per 210 mila euro e crediti per oltre un milione e 800 mila euro derivanti da lavori eseguiti usufruendo del bonus 110% e facciate. Le aziende confiscate, operavano nel settore della costruzione di edifici residenziali e non residenziali, commercio al dettaglio di materiali da costruzione, fabbricazione di computer e unità periferiche.

Il sostituto procuratore Davide Ercolani, condividendo gli esiti delle investigazioni svolte dalle Fiamme Gialle guidate dal colonnello Alessandro Coscarelli, nel 2023 aveva ipotizzato i reati di trasferimento fraudolento di valori e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, chiedendo l’applicazione di una misura cautelare personale al G.I.P. del Tribunale di Rimini che seppur rilevava la sussistenza di un grave quadro indiziario di colpevolezza in ordine ai reati di cui all’incolpazione provvisoria, non riteneva sussistenti le esigenze cautelari, La decisione era stata impugnata dalla Procura ed il ricorso accolto dal Tribunale Distrettuale della Libertà che aveva disposto l’applicazione degli arresti domiciliari, provvedimento divenuto irrevocabile nell'aprile di quest'anno a seguito della sentenza della Suprema Corte di Cassazione.

Già nel 2022, a seguito di accertamenti economico patrimoniali, all’indagato era stata applicata una misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di Rimini, nonché una misura di prevenzione patrimoniale della confisca di 9 fabbricati e 44 terreni ubicati nelle province di Rimini e Pesaro-Urbino, 6 società con sede legale in Rimini (RN) e provincia, operanti nei settori della costruzione di edifici residenziali e non residenziali, commercio al dettaglio di materiali da costruzione, fabbricazione di computer e unità periferiche, disponibilità finanziarie per 210 mila euro e crediti per oltre un milione e 800 mila euro derivanti da lavori eseguiti usufruendo dei bonus edilizi.

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