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Cronaca

Congresso della Fai Cisl Emilia Romagna: confermato Daniele Saporetti segretario generale

Nato a Forlì e residente a Ravenna, 58 anni, ha ricoperto numerosi ruoli nel settore agricolo e alimentare fino al 2010, anno in cui è stato eletto Segretario organizzativo della Cisl di Ravenna

Si è tenuto a Riccione, in provincia di Rimini, il VII Congresso della Fai Cisl Emilia Romagna, federazione dei lavoratori agroalimentari e ambientali che in regione conta quasi 18 mila iscritti. L'assise, dal titolo 'RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente', ha confermato Daniele Saporetti segretario generale; con lui nella segreteria regionale sono stati eletti Roxana Vlad e Gianni Alviti. Nato a Forlì e residente a Ravenna, 58 anni, Saporetti ha ricoperto numerosi ruoli nel settore agricolo e alimentare fino al 2010, anno in cui è stato eletto Segretario organizzativo della Cisl di Ravenna. Eletto alla guida della Fai Cisl regionale nel 2016, chiude il quinquennio con un incremento di 4 mila iscritti. Tra i temi centrali nella sua relazione, la salute e la sicurezza sul lavoro. "In Italia ogni anno si contano più di mille morti bianche e quasi 700 mila incidenti sul lavoro, non è un problema soltanto legislativo ma culturale: servono percorsi formativi, non solo in ambito lavorativo ma anche scolastico, funzionali a una reale sensibilizzazione al rischio e alla prevenzione, la sicurezza deve essere acquisita come valore profondo a livello individuale indipendentemente da ruoli e mansioni". Il lavoro agroalimentare, è emerso dagli interventi di dirigenti, iscritti, delegati, ha garantito il cibo sulle tavole degli italiani anche in piena pandemia e ha consolidato il settore come asset strategico del Paese, eppure in Emilia Romagna il 2020 e il 2021 hanno fatto registrare preoccupanti cali di produzione per pesche, susine, nettarine e albicocche, causati dalle gelate primaverili e da calamità come cimice asiatica e alternaria. Altra grande preoccupazione, il lavoro nero e grigio, con alcuni casi di lavoratori che - denuncia la Fai Cisl - non hanno mai visto una busta paga in diversi mesi o addirittura anni di lavoro agricolo. Positivo, invece, il primato detenuto dalla regione in Europa con 44 prodotti certificati dop e igp, marchi che fanno da traino anche per altri comparti a cominciare dal turismo.

Quanto all'industria alimentare, invece, desta preoccupazione la mancata sigla del contratto nazionale da parte delle imprese del settore carni, presente in Emilia Romagna con importanti realtà produttive: "Siamo riusciti ad ottenere - ha detto Saporetti - l'applicazione degli aumenti salariali e della parte normativa del nuovo ccnl ma coerentemente con questo Assocarni dovrebbe anche sottoscrivere il contratto, come hanno fatto le associazioni degli altri settori". I lavori congressuali sono stati presieduti dal segretario generale della Cisl Emilia Romagna, Filippo Pieri, che ha evidenziato l'autorevolezza contrattuale guadagnata sul campo dalla Fai nei confronti delle imprese e delle istituzioni con un presidio costante del territorio e delle periferie. "Abbiamo davanti un periodo complesso e lo sciopero proclamato da Cgil e Uil non sarà di aiuto", ha detto poi il sindacalista: "Come Cisl continuiamo a credere che l'unità sindacale non vada compromessa: questo è il momento della coesione sociale, della responsabilità, della partecipazione, non di uno sciopero generale che rischia di confinare ai margini il sindacato". "Se fosse stata condivisa - ha aggiunto Pieri - l'idea di un patto sociale, come stiamo proponendo da tempo al governo e alle altre associazioni probabilmente non saremmo arrivati a questa situazione, per di più dopo aver avviato i due confronti su fisco e pensioni, ottenendo i tagli Irap e Irpef e un miliardo e mezzo di decontribuzione per i dipendenti con redditi sotto i 35 mila euro".

Chiudendo il congresso, anche il segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, ha commentato la scelta di Cgil e Uil di scioperare il 16 dicembre: "Un errore radicalizzare il conflitto con uno sciopero scelto per questioni politiche e non di merito", ha detto il sindacalista, "anche perché i temi affrontati con il governo rispetto la manovra economica e l'impegno a rivalutare le pensioni, hanno trovato spazio grazie all'interlocuzione e alla mobilitazione unitaria". "La scelta di proclamare lo sciopero - ha ricordato - rischia invece di disorientare e dividere i lavoratori, in un momento delicato per il Paese e con importanti segni di dialogo e di ripresa della crescita, e rischia dunque di vanificare tutto il confronto svolto finora e i risultati ottenuti rispetto alle richieste del sindacato". Tra i temi del suo intervento, Rota ha sottolineato i danni provocati dal consumo di suolo e l'emergenza dei cosiddetti "working poors", persone povere nonostante siano occupate: "Anche molti operai agricoli non arrivano a fine mese e maturano pensioni al limite della soglia di povertà, in molti non raggiungono i requisiti per ottenere la disoccupazione agricola", ha detto, "ma con la buona contrattazione e la rete dei servizi del sindacato possiamo e dobbiamo dare loro risposte concrete: servono una nuova politica dei redditi e misure di giustizia sociale per rilanciare quell'emancipazione del mondo del lavoro che è alla base dei nostri valori e obiettivi".

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