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Cronaca

Detenuta transessuale tenta il suicidio, Arcigay: "Garantire i diritti umani per evitare tragedie"

Arcigay Rimini interviene sul caso della transessuale peruviana 40enne, detenuta nel carcere dei "Casetti", finita in overdose da farmaci

Arcigay Rimini interviene sul caso della transessuale peruviana 40enne, detenuta nel carcere dei "Casetti", finita in overdose da farmaci. "La situazione della sezione "Vega" del carcere di Rimini è tristemente nota: pensata per proteggere detenute transessuali, è di fatto una sezione di isolamento lasciata al degrado strutturale, con celle buie e incompatibili con una pena umana come prescrive la nostra Costituzione - spiega il presidente di Arcigay Rimini "Alan Turing" Marco Tonti - Chi vi viene incarcerata si trova sostanzialmente in solitudine e isolata da ogni tipo di attività comune, il che risulta in un aggravamento di pena ingiustificato che ricade interamente sulle detenute transessuali che così subiscono ulteriori sofferenze fisiche e psicologiche. La situazione è stata ripetutamente denunciata dai garanti dei detenuti e da esponenti politici, ma in tutti questi anni incredibilmente non è stato possibile trovare una soluzione umana. È un'evidente discriminazione all'interno di un contesto già molto difficile come quello carcerario incompatibile con uno stato di diritto in cui la permanenza in carcere deve avere come obiettivo la riabilitazione. È un problema che deve essere affrontato in generale dalla politica, la quale deve garantire una situazione umana a tutte le persone incarcerate, ma che potrebbe, e dovrebbe, essere mitigato da parte dei magistrati applicando intelligentemente i loro poteri e sviluppando la consapevolezza della difficoltà e complessità di queste situazioni. È impossibile non vedere il grado di disperazione di questa donna alla quale mancavano pochi mesi al rilascio. Invitiamo chi di dovere a comprendere la gravità della pena scontata in una situazione estrema come quella della sezione "Vega" e di agevolare il rilascio per quanto permesso dalla legge. Le offriamo la nostra disponibilità e solidarietà, e le auguriamo di riprendersi presto e di trovare in futuro una situazione più umana".

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