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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Feroce rapina in centro storico, condannato il picchiatore della Vecchia Pescheria

Ritenuto colpevole di aver aggredito e picchiato due 50enni e di aver sottratto loro cellulari e tablet, l'imputato si era sempre dichiarato innocente

E' stato condannato con rito abbreviato a 3 anni e 8 mesi, 6 gli anni chiesti dal pubblico ministero, il peruviano 28enne arrestato lo scorso 14 aprile dai carabinieri di Rimini con l'accusa di essere uno dei due picchiatori che la sera del 26 marzo avevano pestato e rapinato due amici 50enni nel centro storico. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri all'epoca, il sudamericano sarebbe il leader del gruppo di stranieri che intorno alle 2 in piazza Cavour proprio davanti alla Vecchia Pescheria aveva scatenato un putiferio lasciando a terra i due 50enni feriti e doloranti per le percosse subìte. Erano stati i passanti a dare l'allarme facendo accorrere l'ambulanza del 118 e una pattuglia dei carabinieri coi militari dell'Arma che avevano raccolto le testimonianze dei presenti. Gli inquirenti erano poi passati alle telecamere di videosorveglianza della zona e, attraverso i filmati, erano riusciti sia a ricostruire l'accaduto che ad arrivare all'identificazione del 28enne.

Una versione che il sudamericano, difeso dall'avvocato Michele Di Viesti, aveva contestato davanti al magistrato durante l'interrogatorio di garanzia fornendo una sua ricostruzione piuttosto nebulosa su quanto accaduto quella notte a ridosso della Vecchia Pescheria. Secondo il ragazzo, infatti, a dar fuoco alle polveri sarebbero state le stesse vittime che avrebbero infastidito una ragazzina minorenne facente parte del gruppo di sudamericani che si trovava in piazza Cavour. Parole che, sempre secondo il 28enne, avrebbero scatenato la furia del fratello della minore che avrebbe affrontato i due uomini. Allo stesso tempo il peruviano aveva rigettato con forza l'accusa di aver rapinato i 50enne di smarphone e tablet sostenendo di non essere stato lui a strapparglieli dalle mani. Una difesa su tutta la linea accusatoria tanto che, alla fine, ha smentito anche di essere stato armato di coltello e che la lama gli era stata passata da qualcuno di cui però non era stato in grado di fornire ulteriori dettagli.

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