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Cronaca

Inaugurato a San Patrignano un nuovo centro minori tutto al femminile

San Patrignano ha inaugurato venerdì ufficialmente la sua nuova struttura tutta dedicata alle giovanissime presenti in comunità

Un nuovo centro minori. Questa volta tutto al femminile. San Patrignano ha inaugurato venerdì ufficialmente la sua nuova struttura tutta dedicata alle giovanissime presenti in comunità, a tutte quelle che per problemi di tossicodipendenza si rivolgeranno ad essa e a quelle giovanissime che si trovano in situazioni di degrado e che saranno indirizzate a questa struttura dai giudici minorili. Un nuovo edificio che si rivelerà fondamentale per poter garantire un percorso di recupero quanto più rispondente alle esigenze di chi entra a San Patrignano anche a soli 14 anni, con una particolare attenzione all’aspetto ludico- ricreativo e allo studio.

«Un progetto importante perché l’uso di sostanze stupefacenti da parte dei minori è sempre più presente. Oltre un milione in Italia secondo recenti ricerche – ha spiegato questa mattina in conferenza stampa Letizia Moratti, cofondatrice della Fondazione San Patrignano - L’abuso di droga, alcol, gioco d’azzardo sono modi per sfuggire alla realtà e al rapporto con gli adulti. San Patrignano cerca continuamente di ampliare la propria missione secondo le esigenze della società. Ciò è reso possibile anche grazie al contributi significativi come quelli delle Fondazioni Carisbo e della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo».

Responsabile del centro minori femminile sarà Carmen Sisti: «Da sempre abbiamo cercato di dare comunque una risposta alle ragazze minorenni che avevano bisogno del nostro aiuto. Si tratta di ragazze che hanno già vissuto esperienze molto forti nonostante la loro giovane età e ora potremo offrire un sostegno ancora più puntuale e precisa per le loro esigenze, avendo a completa disposizione una casa vera e propria, dove potranno trascorrere insieme le giornate, pur prendendo parte alla vita di comunità».

Il centro minori femminile, con una superfice totale di 430 metri quadri, conta 6 camere,  salotto, cucina, sala studio, palestra e lavanderia. Un intervento costato poco meno di 500mila euro, che non sarebbe stato possibile senza il sostegno di Fondazione Carisbo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e grazie a parte di quanto raccolto attraverso la campagna Rai 2013. Un centro che la Carisbo, che ha sostenuto i costi di riqualificazione della struttura, ha voluto intitolare a imperitura memoria a Luciano Chicchi, storico Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.

«Intervenire sul sociale è un impegno prioritario per la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e aiutare i minori nelle difficoltà che incontrano nel loro cammino è anche un impegno morale che tutti dovrebbero sostenere – spiega il dottor Leone Sibani, presidente della fondazione Carisbo - L’attività che il centro di San Patrignano conduce da anni con professionalità e dedizione è particolarmente meritoria, perché interviene su un settore strategico della società, il mondo giovanile, che sarà chiamato a costruire il nostro futuro. E proprio in questa ottica il centro non si limita soltanto al superamento della tossicodipendenza, ma anche al sostegno psicologico e morale, al recupero della persona e al suo completo reinserimento nella comunità. L’auspicio è che questo centro minori ‘tutto al femminile’ che abbiamo inaugurato, sia il fiore all’occhiello di tutta la struttura e che queste giovani donne ritrovino rapidamente il loro vigore per riprendere a pieno titolo il loro ruolo, insostituibile, nella società».
 
La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo si è invece preoccupata degli interni del centro. «Con il sostegno all’acquisto di arredi per la struttura oggi inaugurata, la nostra Fondazione ha voluto contribuire alla realizzazione di un’iniziativa di forte valenza sociale, destinata a migliorare l’offerta di servizi della Comunità di San Patrignano – ha spiegato Antonio Finotti, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. - Una realtà che, nel corso degli anni, ha ospitato numerosi giovani con problemi di droga, molti dei quali provenienti dal Veneto, offrendo loro la possibilità di intraprendere un percorso di recupero. L’intervento del nostro ente si inserisce all’interno di un impegno più ampio con cui puntiamo ad offrire un sostegno concreto alle numerose persone vittime di disagio ed emarginazione, favorendone l’integrazione e l’inclusione in un’ottica di solidarietà».

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