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Cronaca

A Jesolo i grandi investitori verso la gestione delle spiagge. Il sindaco: "Legittimo, ma da evitare"

Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad a fronte delle notizie in arrivo da Jesolo sull'aggiudicazione delle gare: "Così viene spersonalizzata la figura del bagnino a cui tutti noi siamo molto affezionati"

Con la riorganizzazione delle concessioni balneari, a Jesolo si apre una nuova fase nella gestione degli stabilimenti. Quanto sta accadendo a Jesolo è un tema che Rimini sta in queste ore osservando con attenzione. A Jesolo sono stati i grandi investitori ad avere la meglio sugli altri candidati, seppur in sole due zone, le uniche a Jesolo in cui finora ci sono stati più concorrenti. A perdere la «guerra delle concessioni» sono risultati invece i gestori storici. Da segnalare che non ci sono state proposte di investitori dall’estero. Si tratta dei primi "percorsi di evidenza pubblica in concorrenza" avviati in città relativamente all'assegnazione delle concessioni di spiaggia. In parole povere: gare per le concessioni balneari.

Sul tema interviene il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, con una serie di considerazioni. “Al di là di tutti i discorsi e proclami, il governo se ne sta lavando le mani degli operatori balneari. La tattica del silenzio, della dilazione e della furbizia porta a un solo approdo: le cose comunque vanno avanti, anche se si fa finta di non vedere. E poi alla fine questi sono i risultati. Se le gare vedono prevalere, come mi pare di capire dagli articoli di stampa, soggetti che hanno grandi capacità finanziarie e di investimento il rischio più generale è che si perda quella tipicità e quel tratto umano nel rapporto col cliente che è stato il punto di forza, ad esempio, delle spiagge romagnole. Questi signori danarosi credo si guarderanno bene dal lavorare fisicamente in spiaggia, ingaggiando dipendenti che si occuperanno degli stabilimenti. Una forma di impresa assolutamente legittima, ci mancherebbe altro, ma che spersonalizza quella figura a cui molti di noi siamo affezionati: il bagnino”.

Il sindaco di Rimini aggiunge: “Il piano dell'arenile che stiamo presentando alla città, vuole essere sì uno strumento per favorire investimenti in forma aggregata, partendo però da un concetto differente: salvaguardando in buona sostanza il numero delle  concessioni esistenti l'intento è quello di non perdere per il futuro il tratto democratico e il valore di un sistema fondato principalmente sull'impresa familiare. Ma, ripeto, queste situazioni agli antipodi tra una regione e l'altra e tra un comune e l'altro sono figlie di un immobilismo totale da parte di Roma”.

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