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Cronaca

Le mamme riminesi: "I nostri figli stremati dalla Dad, riaprire le scuole al 100%"

Il comitato di Rimini ‘Per la scuola in presenza ‐ Ragazzi a scuola’ scrive a Bonaccini: "Reparti di pediatria trasformati in reparti di  neuropsichiatria, patologie nervose aumentate di 20 volte"

Anche il comitato di Rimini ‘Per la scuola in presenza ‐ Ragazzi a scuola’ ha sottoscritto la lettera inviata  dalla Rete Nazionale Scuola in Presenza al presidente Stefano Bonaccini, agli assessori Paola Salomoni,  Raffaele Donini e Andrea Corsini, alle prefetture delle province emiliano romagnole aderenti alla Rete, alle  differenti sigle sindacali del comparto scuola e all’Ufficio Scolastico Regionale.  
L’oggetto della lettera è la Richiesta di rientro a scuola in presenza in sicurezza per ogni scuola di ogni  ordine e grado al 100%.    Stefania Montebelli, mamma di due adolescenti, e Letizia Lombardi, mamma di un bimbo di 8 anni,  coordinatrici del comitato di Rimini, si chiedono “davvero ci si può permettere di non dare una risposta  efficace a quanto sta accadendo? Come se non ci fossero stati avanzamenti scientifici e ordinanze  giuridiche? come se non fosse evidente il grave impatto che tali provvedimenti hanno  sull’apprendimento e la strutturazione psicologica e di personalità di bambini e ragazzi? Assistiamo in  questi giorni a numerose segnalazioni di scuole del riminese che organizzano il rientro in aula solo al 50%  o poco più; si sta innestando una gara al ribasso delle percentuali”.  

Il comitato riminese insieme alla Rete si auspica che vi sia l’istituzione di un protocollo unico sul territorio  nazionale, sostanzialmente distante e differente dal protocollo imposto dalla Regione Emilia Romagna  con l’ordinanza n.43 del 6 aprile 2021 che pone le basi per la chiusura facilitata e immotivata di intere  classi e istituti favorendo quindi ulteriori lockdown selettivi  e il proseguimento della DAD per bambini e  ragazzi. Le due intervistate riferiscono che “sono diverse le segnalazioni relative a intere aule e istituti  chiusi per un solo positivo, peraltro in diversi casi assente da scuola da più di due giorni prima rispetto  all’accertamento della positività al tampone; segnalazioni di bambini e ragazzi posti in quarantena e in  DAD per settimane nonostante la negatività al tampone”.   

"Anche dal Bufalini di Cesena cui accedono diversi pazienti del riminese - aggiungono nella loto nota stampa - arriva la denuncia di un aumento  significativo e preoccupante dei fenomeni di autolesionismo, patologie depressive, anoressie, disturbi del  comportamento e tentativi il suicidio che stanno trasformando reparti di pediatria in reparti di  neuropsichiatria e che ha visto l’aumento delle patologie fino a 20 volte rispetto al 2019”.  Letizia afferma “La scuola è tale solo se in presenza al 100% e non è accettabile che sia ancora una volta  ostaggio, insieme agli studenti, di percentuali, di protocolli discriminatori, di scelte arbitrarie, di servizi che  pare paradossale dover ancora richiedere o di chissà quale altra inefficienza, inadempienza e inefficacia di  chi ha responsabilità decisionali e istituzionali”.  

Stefania conclude “Sollecitiamo i Dirigenti scolastici e le sigle sindacali del comparto scuola ad osservare  che diverse e autorevoli ricerche dimostrano che i protocolli approvati ed applicati da settembre 2020 sono risultati efficaci nel contrasto al contagio a scuola. 
Li invitiamo a riconoscere che due decisive pronunce del Tar Lazio (numeri 1224/2021 del 26 febbraio  2021 e n. 1947/2021 del 26 marzo 2021) confermate dal Consiglio di Stato con decreto del 1 Aprile 2021  (num. 01777) hanno accertato che le scuole non costituiscono luogo privilegiato di contagio né  tantomeno lo amplificano. Li esortiamo a considerare che circa il 75,5% degli insegnanti ha ricevuto la  prima dose di vaccino. Infine chiediamo loro di utilizzare i piani di rimodulazione dei trasporti che sono  stati approntati dai tavoli tecnici dedicati già da diversi mesi”.  
 

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