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Cronaca

Lotta al gioco d'azzardo: aumentano i riminesi che chiedono aiuto contro la dipendenza

L’Italia è prima al mondo per denaro speso (spesa/abitanti), seconda (dopo Usa) per denaro investito, nona al mondo per perdite

Si è svolto giovedì il Convegno sul Gioco d’Azzardo Patologico, organizzato dalla Fondazione San Giuseppe con il patrocinio del Comune e della Diocesi di Rimini. Paola Benzi, Presidente della Fondazione, dopo aver accolto e salutato i partecipanti , ha sottolineato il profondo radicamento della Fondazione nel territorio di Rimini, attiva dal 1910, e la costante attenzione alle dinamiche sociali, ai cambiamenti e in particolare al disagio e alla marginalità. La presidente ha espresso la volontà della Fondazione di contribuire a fronteggiare un fenomeno in forte crescita (GAP) che impatta, inevitabilmente, sulla vita dei ragazzi di cui ci occupiamo da sempre.

È intervenuto Pier Giovanni Mazzoli, responsabile dell'Unità Operativa Dipendenze Patologiche Fano DDP AV 1 - ASUR Marche, che ha ha sottolineato come "il gioco d’azzardo sia una malattia che può implicare compromissioni clinicamente significative. Per fortuna, però, è anche un disturbo dal quale si può guarire chiedendo aiuto. Si tratta di una vera e propria dipendenza che spesso porta a gravi conseguenze, prima fra tutte la perdita della dignità della persona oltre alla compromissione dei rapporti familiari, lavorativi e sociali. Una patologia che colpisce sempre più persone".

L’Italia è prima al mondo per denaro speso (spesa/abitanti), seconda (dopo Usa) per denaro investito, nona al mondo per perdite. I numeri a Rimini denotano il progressivo aumento delle persone prese in carico, o che comunque si sono rivolte occasionalmente alla struttura delle dipendenze patologiche dell’Ausl di Rimini per dipendenze legate espressivamente al gioco d’azzardo: erano 12 nel 2004, sfiorano quota 90 negli ultimi anni. Per rispondere a questo bisogno crescente, la Fondazione mette a disposizione le competenze e l’esperienza costruita in tanti anni di lavoro con le persone, offrendo l’utilizzo di una stanza per il gruppo di auto mutuo aiuto e la possibilità di mantenere alta l’attenzione sul tema, attraverso il Convegno e altri eventi formativi futuri.

Luca Finocchiaro, pedagogista ed educatore di Casa Borgatti, ha descritto l’iniziativa dei gruppi di auto mutuo aiuto: "I principali obiettivi di un gruppo di auto mutuo aiuto sul gioco d’azzardo patologico sono rompere l’isolamento sociale; trovare subito un sostegno emotivo; creare un ambiente in cui è possibile sentirsi compresi senza essere giudicati, dove è possibile mostrarsi così come si è, senza dover mentire;  uscire dal senso di vergogna e di fallimento; entrare da subito in contatto con le esperienze degli altri per comprendere nuovi punti di vista sullo stesso problema e scoprire nuove strategie per affrontarlo; e favorire l’assunzione di responsabilità personale per diventare protagonisti del proprio cambiamento". "Il gruppo - ha aggiunto - si riunirà una volta alla settimana, la partecipazione è gratuita e in qualsiasi momento è possibile l’ingresso di nuovi partecipanti". In questo progetto sono coinvolti attivamente anche  Anna Maria Albani (psicoterapeuta); Samuele Bedetti (psicoterapeuta); e Stefania Ratini (comunicazione e logistica).

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