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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Con "Mascotte" il medico diventa un cartoon, l'app spiega ai bimbi le malattie oncoematologiche

L'app spiega ai bimbi in maniera molto semplice cosa significa avere una malattia oncoematologica, oppure come funziona una Tac, o ancora cosa succede all’interno della sala operatoria

Se da bambini un qualcosa o qualcuno di particolarmente pauroso vi avesse sottratto alla vostra vita di tutti i giorni, alla scuola, alle amicizie, allo sport, magari addirittura a un fratello a una sorella, per piazzarvi all’ingresso di un lungo labirinto allo scopo di testare la vostra capacità di venire a capo di queste difficoltà, non avreste voluto un Gps per orientarvi? È chiaramente una domanda retorica, utile tuttavia a spiegare in poche, semplici parole l’utilità del nuovo progetto che lega l’Istituto Oncologico Romagnolo e il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini, centro di riferimento sul nostro territorio per la cura dei tumori che colpiscono i ragazzi. L’idea è arrivata dalla psicologa Samanta Nucci e dalla équipe che segue i pazienti dell’unità operativa: lo Ior l’ha resa concreta, grazie alla collaborazione del team di specialisti di AI4Health e al sostegno economico del Rotary Club Riccione-Cattolica.

Stiamo parlando di “Mascotte”, acronimo di “Medical App a Sostegno della Cura Oncoematologica e delle Terapie”: un nuovo strumento inaugurato in questi giorni presso il reparto della dottoressa Roberta Pericoli e che vedrà la stessa dottoressa trasformarsi in una sorta di cartoon di nome “Dotta”. "I bambini e gli adolescenti che afferiranno per la prima volta in ospedale subito dopo una diagnosi di tumore, all’inizio del proprio percorso di cura, verranno introdotti al mondo del reparto grazie alla realtà aumentata – spiega Fabrizio Miserocchi, direttore Generale Ior – un mezzo al contempo molto famigliare ai nativi digitali ma anche originale e coinvolgente. Tramite lo schermo del proprio smartphone vedranno comparire all’interno dei punti nevralgici dove si svolgeranno i trattamenti proprio Dotta, che in maniera molto semplice e chiara spiegherà loro cosa significa avere una malattia oncoematologica, oppure come funziona una Tac, o ancora cosa succede all’interno della sala operatoria e quali sono gli effetti, desiderati o meno, di un ciclo di chemioterapia. Come Ior crediamo molto nell’utilizzo di queste tecnologie innovative nel mondo sanitario: spesso si demonizzano smartphone e App, ma quando sono utilizzate per scopi così importanti rappresentano un importante valore aggiunto".

Sarà possibile far funzionare “Mascotte” tramite una App, sviluppata proprio da AI4Health, che si attiva semplicemente inquadrando vari cubotti posizionati per l’appunto all’interno delle sale in cui si susseguono le varie tappe del percorso di cura dei bambini e degli adolescenti. "Si tratta di un progetto che può dare un grande valore aggiunto al nostro reparto – conferma proprio la psicologa dell’Oncoematologia di Rimini, dottoressa Nucci – il circolo virtuoso che si innesca per merito di questo progetto investe non solo il paziente, che avendo una miglior consapevolezza di ciò che gli sta accadendo avrà anche minore ansia e preoccupazione, ma anche la famiglia e lo staff che somministra le cure, che potrà spiegare per filo e per segno ciò che sta accadendo al ragazzo uniformando il messaggio in maniera univoca. “Mascotte” permette di “normalizzare” una situazione a lui completamente estranea e spaventosa. Quando un genitore vede che suo figlio è meno timoroso e collabora attivamente con l’operatore sanitario durante le diverse manovre che vengono attuate, si riduce anche la sua ansia e di conseguenza può risultare più collaborativo. Tutto ciò ricade inoltre positivamente sull’operatore sanitario che non si trova a “fare la parte del cattivo” che infligge dolore".

Il vantaggio di “Mascotte” è che, trattandosi di una applicazione per smartphone, può trascendere le mura dell’ospedale ed essere posizionato a casa del paziente permettendo alla famiglia di essere “sulla stessa pagina” nella malattia garantendo a tutti i suoi membri di non essere lasciati indietro, aspetto molto importante per una maggior inclusione anche di chi, in reparto, non potrà andare. "Pensiamo ad esempio a cosa succede ai fratelli o alle sorelle dei pazienti – continua la dottoressa Nucci – sono loro quelli che potrebbero subire il danno psicologico maggiore. A volte vengono addirittura allontanati fisicamente da casa, magari perché soffrono di un raffreddore che potrebbe mettere in pericolo la salute del fratello o sorella malato e immunodepresso: in altre situazioni, più semplicemente, non hanno idea di cosa stia succedendo perché i genitori non hanno il tempo né le energie fisiche ed emotive per spiegare loro la situazione. È la mancanza di conoscenza che provoca angoscia. Inoltre, in questo caso non si parla esclusivamente di paura: si possono innescare meccanismi di gelosia per le maggiori attenzioni dedicate all’ammalato, meccanismi spesso repressi perché essere invidiosi del proprio fratello può significare essere cattivi. I famigliari dei nostri pazienti potranno portarsi a casa i cubotti che attivano la App e utilizzarli nel modo in cui ritengono più opportuno".

"Mascotte è stata già definita dai nostri pazienti una “figata”, una “genialata”, una grande idea – ha aggiunto la responsabile del reparto, dottoressa Pericoli – e soprattutto è stata riconosciuta l’importanza della comunicazione attraverso un metodo così immediato: una figurina che compare all’interno del telefono e che spiega situazioni complicate da comprendere con un linguaggio che evidentemente è arrivato a colpire chi l’ha ascoltato. Molto bello è stata anche essere riconosciuta come protagonista della App: hanno tutti rivisto me in questa Dotta che li accompagna in un percorso di conoscenza all’interno dei reparti dell’ospedale, dei servizi, persino delle malattie e delle loro cellule. Ringrazio quindi lo Ior che, come per il progetto di pet therapy e per altre iniziative in passato, si dimostra sempre curioso, innovativo e sensibile alle esigenze del nostro reparto, e il Rotary Club Riccione-Cattolica per aver sposato e sostenuto questa causa".

Ed è proprio il presidente del Rotary Club Riccione-Cattolica, dottor Filippo Ricci, che ha in prima persona deciso di farsi portavoce del progetto all’interno dell’associazione che presiede. "Quando mi è stata prospettata la possibilità di sostenere “Mascotte” ho provato subito una grande emozione ed entusiasmo: dobbiamo fare del nostro meglio affinché il futuro sia dei nostri bambini, anche e soprattutto quelli costretti a curarsi per una malattia oncologica. In qualità di presidente neo-nominato ho proposto così al mio Rotary Club questo service come iniziativa solidale principale dell’annata. Alla luce del risultato ottenuto sono molto contento e sempre più convinto che la scelta compiuta sia stata ottima. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, nella speranza e nella certezza che possa essere utile per tutti i bambini che dovranno entrare in reparto".

"Il progetto per l'Istituto Oncologico Romagnolo è stato molto stimolante per tutto il personale che ci ha lavorato – spiega Luca Piccinini, Program Manager AI4Health – sapere che la nostra tecnologia può essere di aiuto in situazioni così delicate e importanti rende ancora più interessante e coinvolgente il nostro lavoro. Come responsabile del progetto sono molto contento che i feedback siano positivi e che l'applicazione piaccia al personale dell'ospedale e ai ragazzi".

"In qualità di Responsabile Commerciale di Progetto di AI4Health, sono molto orgogliosa di questa collaborazione con l'Istituto Oncologico Romagnolo (Ior) e l’Ospedale Infermi di Rimini – conclude la dottoressa Elisabetta Mattiaccio, direttore commerciale AI4Health – il nostro obiettivo è quello di sostenere, grazie alla nostra competenza tecnica e alla nostra esperienza in soluzioni per il settore socio-sanitario, progetti che danno beneficio alla collettività in generale. In questo caso specifico, il progetto si rivolge a "pazienti speciali", ovvero ai bambini con patologie oncologiche in cura presso l'Ospedale Infermi. La nostra tecnologia, abbinata al grandissimo lavoro svolto dalla dottoressa Samanta Nucci e dalla dottoressa Roberta Pericoli, ha contribuito a creare una soluzione che permette di affrontare con maggior serenità un percorso così difficile sia per il piccolo paziente che per la sua famiglia. Tutta la squadra di AI4Health è fiera di avere lavorato ad una causa così importante".

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