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Cronaca

No vax, Bonaccini denuncia nuove minacce: diffusi i dati personali

A renderlo noto è lo stesso governatore, sui social network, dove pubblica anche il 'fermo immagine' del messaggio

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, torna nel mirino dei no vax, questa volta anche con indirizzo di casa e numero di telefono diffusi nelle chat dei contrari alla profilassi anti-covid. A renderlo noto è lo stesso governatore, sui social network, dove pubblica anche il 'fermo immagine' del messaggio. "E' stato lui a dare il via alla fase finale ed è anziano e c'è il rischio che crepi di pagare le sue colpe - si legge-  mi auguro vivamente di vederlo alla gogna in piazza Maggiore a ricevere sputi in faccia con la forca lì accanto. Il problema sarà come smaltire i corpi, ma credo che non sarà un problema".

Dal canto suo, Bonaccini spiega di aver già segnalato la cosa alle autorità. "Anche il mio nome, con tanto di indirizzo di casa e recapito telefonico, è tra quelli diffusi nella chat dei No Vax che su Telegram invitano alla ribellione contro la 'dittatura sanitaria' e la 'dittatura Covid' - riporta il presidente - straparlano di libertà ma vogliono intimidire, esponendo a rischi non solo me ed altri, ma anche i familiari. Aggressioni verbali e, come purtroppo abbiamo visto anche negli ultimi giorni, anche fisiche. Episodi gravissimi e inaccettabili. Ho già segnalato il fatto alle autorità competenti perché si è superata la soglia della legalità. Personalmente non mi lascio intimidire. Questi attacchi non fanno altro che stimolarmi nel mio lavoro per portare fuori dalla pandemia la nostra comunità", afferma Bonaccini. (fonte Dire)

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L'intervento di Emma Petitti

La presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna manifesta la "totale solidarietà al Presidente Stefano Bonaccini per le incresciose minacce e intimidazioni ricevute da parte dei No Vax che, nelle loro chat di Telegram - in cui si esorta un'azione di ribellione collettiva contro la cosiddetta dittatura sanitaria - hanno diffuso il suo nome e il suo indirizzo di casa, come fosse un colpevole da punire. Un fatto vergognoso da condannare con assoluta fermezza, che denota l'aggressività che si annida dietro ad alcuni soggetti presenti in questi gruppi, nei quali viene invocato un distorto concetto di "libertà” a favore di argomentazioni infondate e antiscientifiche. Forza Stefano, avanti a testa alta con il tuo impegno per fronteggiare il Covid. Insieme, con i vaccini e le giuste precauzioni, ce la faremo".
 

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