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Cronaca

Nessuna ombra sul passato della vittima, caccia al killer del giardiniere

Galileo Landicho aveva trascorso la sua ultima giornata di vita a una festa con dei connazionali, sempre più intricata la soluzione del giallo

Si chiamava Galileo Landicho e lavorava come giardiniere per un industriale riminese il 74enne filippino ucciso da un misterioso assassino nella prima serata di domenica a Rimini. La vita dell'uomo, residente a Villa Verucchio, in queste ore è stata passata al setaccio dagli inquirenti della Squadra mobile per cercare possibili moventi al suo omicidio ma sembra che su di lui non ci fossero ombre. A parte dei vecchissimi precedenti per reati minori, che risalgono a oltre 20 anni fa, Landicho sembrava essersi pienamente integrato a Rimini dove viveva solo e senza parenti con l'ex moglie e una figlia che invece risultano abitare nelle Filippine. Serio lavoratore, frequentava la piccola comunità di connazionali che vivevano nel riminese e secondo quanto ricostruito aveva trascorso con loro il pomeriggio di domenica. Le sue ultime ore, infatti, le aveva passate a una festa con altri filippini per poi essere accompagnato alla stazione ferroviaria in auto da una amica. Da lì, secondo i conoscenti, avrebbe dovuto prendere l'autobus per tornare alla sua abitazione di Villa Verucchio.

OMICIDIO ALLA FERMATA DELL'AUTOBUS

Nulla, durante il pomeriggio, avrebbe fatto pensare alla tragedia che si sarebbe consumata nel piazzale della stazione dove era molto conosciuto dai commercianti della zona. Descritto come persona abitudinaria, era infatti solito fermarsi al bar e alla tabaccheria soprattuto nella giornata di domenica che era il suo giorno libero dal lavoro. Così è stato anche nel pomeriggio del 21 novembre quando, prima di essere accoltellato a morte, aveva fatto una sosta per giocare una schedina del Superenalotto e poi avviarsi alla fermata dell'autobus in attesa del mezzo pubblico che sarebbe dovuto partire alle 19.20 ma cinque minuti prima dell'arrivo del bus il 74enne è stato accoltellato a morte.

Un omicidio che al momento appare insipegabile dal punto di vista del movente e commesso con una velocità e lucidità impressionante. Sotto la pensilina della fermata, infatti, era presente una coppia di giovani insieme alla vittima ed entrambi non si sono minimamente accorti del killer arrivato alle spalle del 74enne e che con un unico fendente ha trapassato la gola di Landicho per poi allontanarsi indisturbato. Il filippino, secondo il racconto dei testimoni, ha avuto appena il tempo di gridare prima di accasciarsi a terra e morire dissanguato. La coppia, ascoltata dagli inquirenti della Mobile, ha spiegato dii aver sentito solamente una specie di colpo prima del grido e di avere scorto un'ombra scura che si allontanava alle loro spalle in direzione del porto. Sono stati loro a dare l'allarme quando si sono resi conto che Landicho era a terra esanime col sangue che gli sgorgava dal collo ma, all'arrivo dell'ambulanza del 118, per il 74enne non c'era più nulla da fare.

Una ricostruzione che ha trovato il riscontro degli inquirenti della Mobile i quali hanno anche sentito il racconto dell'amica che aveva accompagnato in auto il filippino alla stazione ferroviaria nel tardo pomeriggio. La permanenza di Landicho in piazzale Cesare Battisti è stata documentata da una telecamera di videosorveglianza che lo riprende mentre si dirige verso viale Dante per poi tornare indietro e fermarsi alla tabaccheria dove aveva giocato una schedina del Superenalotto. Uscendo, la sua figura sparisce dall'inquadratura alle 19 e si avvia con tutta probabilità alla fermata per aspettare il mezzo pubblico che lo avrebbe dovuto portare a casa nell'entroterra riminese. L'ora del delitto è stata fissata per le 19.15 ed è su questo "buco" di un quarto d'ora che si stanno concentrando le indagini. Nei minuti precedenti, quelli documentati dalle immagini, nulla lascerebbe intendere che la vittima possa aver trovato da discutere con qualcuno che poi l'avrebbe accoltellato a morte.

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