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Cronaca

Party nei chiringuito, Confesercenti: "Non potevamo rimanere indietro rispetto ad altre località"

Confesercenti plaude le scelte del Comune: "La spiaggia ha tutti i requisiti per essere un 'laboratorio' del turismo, dove sperimentare offerte nuove in modo da attrarre turisti"

Per Confesercenti bene la conferma delle linee guida adottate dal Comune di Rimini per il servizio dei chiringuiti sulla spiaggia. Il Consorzio operatori balneari Marina riminese e il Consorzio Ristobar spiaggia Rimini di Confesercenti esprimono soddisfazione per la scelta dell'amministrazione di replicare anche per la prossima estate il modello adottato nelle ultime stagioni. “Rimini non si può permettere di rimanere indietro rispetto ad altre località, anche vicine – osserva Fabrizio Pagliarani, presidente del Consorzio Marina Riminese -, deve essere e rimanere una città aperta, che detta le mode. La spiaggia ha tutti i requisiti per essere un 'laboratorio' del turismo, dove sperimentare offerte nuove in modo da attrarre turisti, rappresentando un valore aggiunto per tutta la città. I problemi non si risolvono con le chiusure, che sono in qualche modo una sconfitta, ma con proposte di qualità”.

“Siamo molto lieti che l'amministrazione abbia affrontato la questione – aggiunge Marco Mauri, presidente del Consorzio Ristobar -, che noi stessi avevamo chiesto di regolamentare sia per evitare gli eccessi di quei pochi soggetti che nelle passate stagioni avevano trasformato la spiaggia in discoteca, snaturando l'offerta dei chiringuiti, sia per tutelare gli altri operatori, che invece vogliono continuare a proporre sull'arenile un servizio così apprezzato dalla clientela, che contribuisce a valorizzare l'intera l'offerta turistica. Auspichiamo che questo nuovo regolamento possa porre fine alle polemiche tra categorie, per dare sempre più forza alla destinazione Rimini”.

“Siamo soddisfatti della scelta di continuità con lo scorso anno – chiosa Mirco Pari, direttore di Confesercenti provinciale Rimini -. Vivere la spiaggia la sera è un processo ormai in atto, richiesto dai giovani, da residenti e turisti, e non si può tornare indietro. Non si può penalizzare la spiaggia in una città come Rimini, o i turisti sceglieranno altre destinazioni. E' chiaro, non si può pensare che tutto l'arenile diventi un luogo con musica e dj set. Ma la nostra imprenditoria, che è stata capace di evolvere nel tempo, sarà in grado anche di proporre in spiaggia un'offerta diversificata, ad esempio specializzandosi chi nella ristorazione, chi nel relax. Dobbiamo andare avanti nella direzione del piano dell'arenile e di una trasformazione della spiaggia che non segni il passo rispetto a ciò che già accade in altre località”.

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