Raccoglie funghi, li congela e li consuma un anno dopo: finisce intossicata
Il primo caso risale ad alcuni giorni fa: una signora della zona sud della provincia ha consumato alcuni funghi che erano stati raccolti nello scorso ottobre e poi congelati
Se non controllati da occhi esperti i funghi possono essere pericolosi anche a distanza di tempo. Ne sanno qualcosa due persone residenti in provincia di Rimini che negli ultimi giorni sono finite in ospedale per aver mangiato funghi che avevano raccolto nello scorso autunno, e poi congelato, senza mostrarli – come invece è raccomandato fare – allo Sportello Micologico dell’A.USL.
Il primo caso risale ad alcuni giorni fa: una signora della zona sud della provincia ha consumato alcuni funghi che erano stati raccolti nello scorso ottobre e poi congelati. Poco tempo dopo è stata colta dai classici sintomi dell’intossicazione, vomito e diarrea, giunti ad un tale livello da renderne necessario il ricovero all’ospedale di Riccione, da dove è stata dimessa dopo essere stata sottoposta alle cure del caso.
Situazione “fotocopia” quella che ha coinvolto un giovane uomo dell’entroterra, finito all’Ospedale di Santarcangelo negli ultimi giorni. Anch’egli aveva raccolto funghi nell’ottobre scorso e tra essi era finito anche un boletus lividus, fungo tossico (salvo non sia cotto in modo particolare). E anche in questo caso i sintomi hanno richiesto un breve ricovero ospedaliero a Santarcangelo.
Anche sulla scorta di queste situazioni l’Ispettorato Micologico di Rimini dell’A.USL Romagna consiglia di mostrare i funghi, sia quelli raccolti in passato sia quelli che spunteranno nella prossima stagione primaverile, prima di consumarli. E’ possibile prendere un appuntamento, a questo fine, con i micologi del servizio, telefonando ai recapito 0541.707290, così da consumare in tutta sicurezza i prodotti raccolti.