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Cronaca Riccione

Gli albergatori contestano il servizio delle Iene: "Non siamo sfruttatori, pronti a rivolgerci agli avvocati"

Dopo il polverone innescato dalla trasmissione di Mediaset i titolari degli hotel accusati di pagare stipendi da fame ai dipendenti annunciano di volersi tutelare

"Non voglio assolutamente parlare di questa vicenda, ci penseranno i miei avvocati a tutelare me e la mia attività. Noi non sfruttiamo nessun dipendente". E' lapidaria la titolare di uno degli hotel di Riccione finiti nel mirino della trasmissione televisiva Le Iene di Mediaset che, in un servizio, avrebbe fatto emergere come ai dipendenti venisse offerto uno stipendio minimo per lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni su 7. "E' da quando è andato in onda il servizio che ricevo solo insulti - aggiunge la proprietaria prima di chiudere la telefonata - e adesso mi sono stufata. Ci penseranno gli avvocati".  Il servizio della iena Gaetano Pecoraro incentrato sulle difficoltà che gli imprenditori turistici hanno trovato, la scorsa estate, nel reperire il personale si è rivelato un atto d'accusa nei confronti dei due albergatori di Riccione che a un "gancio" della trasmissione con delle telecamere nascoste avevano offerto un impiego a 5 euro l'ora con una parte da pagarsi in nero. Ignari di essere ripresi, inoltre, i titolari avevano prospettato all'aspirante dipendente anche l'alloggio nella struttura: in un caso si trattava di dormire in un garage mentre, nell'altro, di condividere con altro personale una stanza nel piano interrato adibita a dormitorio con letti a castello.

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