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Cronaca Riccione

Riccione, consiglio comunale su servizio idrico: "Ora lo studio di fattibilità"

L'assessore Vicarelli ha esposto quali sono le alternative previste per la futura gestione del servizio che i comuni della Provincia di Rimini tramite Atersi devono dare in affidamento entro il 2015, essendo nel frattempo prorogato il mandato di gestione ad Hera

Consiglio comunale aperto giovedì sera, a Riccione, sull’affidamento del servizio idrico integrato. Oltre ai consiglieri comunali anche i cittadini hanno avuto la possibilità di intervenire in merito ad un tema così importante come quello della futura scelta della modalità di affidamento di gestione dell’acqua. Sono intervenuti per informare e fare chiarezza sui dati del servizio l’assessore all’Ambiente Susanna Vicarelli, il coordinatore di Atersir locale Stefano Giannini e la rappresentante del Comitato Acqua Bene Comune Maria Teresa Marano.

L’assessore Vicarelli ha esposto quali sono le alternative previste per la futura gestione del servizio che i comuni della Provincia di Rimini tramite Atersi devono dare in affidamento entro il 2015, essendo nel frattempo prorogato il mandato di gestione ad Hera scaduto nel 2012.Queste le alternative: l’’esternalizzazione a terzi tramite bando, la costituzione di una società mista pubblico-privata e la gestione “ in house” in capo ai Comuni.

“Abbiamo chiesto ad Atersir di individuare un soggetto imparziale incaricato di redigere uno studio di fattibilità sui costi e benefici che ricadrebbero sulle amministrazioni e i cittadini nel medio e lungo periodo – ha spiegato l’assessore Vicarelli -  Si tratta di un tema delicato che influirà sulla nostra comunità e sulle generazioni future. La scelta dovrà essere condivisa in Consiglio Comunale dopo un’analisi attenta e oggettiva del tema”.

Come ribadito in varie sedi, l’ultima lo scorso dicembre in Consiglio Locale di Atersir, il referendum del 2011 si è espresso favorevolmente per la gestione in house e ha riaffermato che l’acqua è un bene primario. Per Atersir, Giannini dopo un’ampia illustrazione ha sottolineato la necessità di valutare l’entità degli investimenti richiesti agli enti pubblici in una gestione diretta. “Investimenti significativi – ha evidenziato la rappresentante del Comitato Acqua Bene Comune - che comunque, verrebbero ripagati ad investimenti effettuati tramite le bollette.  La tariffa infatti è identica con società pubblica o privata”.

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