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Cronaca

Rimini, raccolta stradale oli alimentari: boom di adesioni

Da inizio anno, infatti, sono stati posizionati altri 7 contenitori stradali presso luoghi ad elevata frequentazione come supermercati di quartiere o scuole, per un totale di 15 postazioni attualmente presenti fruibili dai cittadini h24

Il servizio di raccolta stradale oli alimentari piace ai riminesi. Da prime stime risulta che in soli 3 mesi di attivazione, i primi 14 contenitori posizionati tra settembre e dicembre sul territorio riminese hanno permesso di raccogliere e avviare correttamente a recupero oltre 26 quintali di oli alimentari, di cui circa 22 nel solo comune di Rimini. Un gradimento, dunque, che ha convinto a posizionare altre postazioni su vari punti della città.

Da inizio anno, infatti, sono stati posizionati altri 7 contenitori stradali presso luoghi ad elevata frequentazione come supermercati di quartiere o scuole, per un totale di 15 postazioni attualmente presenti fruibili dai cittadini h24. Complessivamente nell’area provinciale sono state posizionate 23 colonnine per la raccolta degli oli alimentari. Per conoscere l’elenco aggiornato delle postazioni presenti in ogni città, Hera ha creato un apposito indirizzo web che seguirà l’evoluzione del progetto nelle città in cui il servizio è attivo. Nell’area provinciale, i comuni ad oggi coinvolti sono 6: Bellaria Igea Marina, Cattolica, Misano Adriatico, Riccione, Rimini e Santarcangelo di Romagna. Per accedere all’elenco aggiornato delle postazioni, basta comporre www.ilrifiutologo.it/oli seguito dal nome della città (www.ilrifiutologo.it/oliRN; www.ilrifiutologo.it/oliBellariaIgeaMarina; …).

Come smaltire correttamente l’olio alimentare - Utilizzare il nuovo servizio è molto semplice. L’olio può essere conferito nei contenitori dedicati alla raccolta all’interno di normali bottiglie o flaconi in plastica, chiusi con il loro tappo, senza dover versare direttamente l’olio nei contenitori stradali. Un servizio, insomma, più pulito. I contenitori sono dotati di rilevatore di riempimento che consente di attivare, oltre la normale frequenza di raccolta, un servizio di svuotamento anche al bisogno.

Un progetto unico in Italia per tipologia ed estensione - Nel 2012 sono state  oltre 400 le tonnellate di oli alimentari raccolte da Hera sull’intero territorio servito, circa 0,17 kg per abitante, un dato in crescita costante negli ultimi anni (tra il 2010 e il 2012 si è avuto un incremento del 30%). Con l’obiettivo di incrementare ulteriormente il recupero di materiali fortemente inquinanti, come questo, l’Azienda ha sviluppato un progetto unico in Italia per tipologia di servizio offerto ed estensione territoriale, mirato alla diffusione di questo tipo di raccolta che, attualmente, viene già svolta nelle 140 stazioni ecologiche del Gruppo. Nei principali Comuni gestiti da Hera, fra i primi anche Rimini, sono stati quindi collocati, gradualmente, in strada e presso luoghi ad elevata frequentazione, appositi ed eleganti contenitori per la raccolta degli oli alimentari (adoperati in cucina, gli oli da frittura o utilizzati per conservare gli alimenti nei vasetti).

Ogni anno sono 5 i kg di oli vegetali procapite restituiti all’ambiente come rifiuti - In base ai dati delle stime di fonte ministeriale e del Conoe (Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti), sono 280.000 le tonnellate di olio vegetale usato, circa 5 kg procapite (di cui la metà prodotta dai privati cittadini e l’altra metà prodotta dalla ristorazione e dall’industria), che ogni anno restituiamo all’ambiente, specialmente sotto forma di residuo di fritture e inevitabilmente ricco di sostanze inquinanti. Ciò a fronte di 1 miliardo 400mila kg di olio vegetale (direttamente come olio alimentare o perché presente in altri alimenti) immesso al consumo, per un consumo medio procapite di circa 25 kg su base annuale.

L’olio vegetale, se versato nelle fognature, può provocare danni al sistema di depurazione e alle reti fognarie, causando un importante aggravio al sentito problema dell’inquinamento ambientale. Inoltre, se versato impropriamente nell’acqua o nel suolo, anche un solo litro di olio può contaminare seriamente la falda e le acque superficiali, formando una pellicola che ostacola l’ossigenazione dell’acqua. Queste le ragioni per cui smaltire in maniera corretta l’olio alimentare esausto può garantire la salvaguardia dell’ambiente. Recuperare questo rifiuto liquido, proprio per la sua natura, è una sfida importante che richiede impegno e collaborazione di tutti i cittadini e degli enti locali.

A regime, nuova energia per i cittadini - Grazie a questo potenziamento del servizio, si punta a raccogliere, nel breve periodo, almeno 1.000 tonnellate annue di olio alimentare contro le 400 attuali, attraverso le quali è possibile produrre energia elettrica per sostenere i consumi di circa 4.000 abitanti. Una volta a regime, con questa iniziativa, che si svilupperà progressivamente nei prossimi anni, si stima di poter intercettare oltre 3.000 ton/anno di olio alimentare esausto che consentirà sia di evitare il consumo di circa 6.000 ton/anno di petrolio equivalente (TEP), sia l’emissione in atmosfera di circa 18.500 ton/anno di CO2.

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