"Roberta Cester mi telefonava per dirmi che mio padre era solo suo"

Con l'udienza del 15 aprile si è conclusa l'istruttoria del processo che vede l'ex campione di pugilato, Loris Stecca, accusato del tentato omicidio della socia in affari Roberta Cester. A salire sul banco dei testimoni, questa volta, sono stati la moglie e la figlia dell'ex pugile chiamati dalla difesa per raccontare della presunta relazione tra lo stesso Stecca e la Cester. Un dettaglio emerso anche nelle altre udienze e, in questa udienza, è stata la figlia Rachele, all'epoca dei fatti 16enne, a raccontare dell'ossessione della Cester nei confronti del padre. La ragazzina ha spiegato che sospettava dell'esistenza di una relazione tra i due e che la socia l'ha "minacciata al telefono dicendo che mio padre era solo suo". Ma, alla fine, "lui ha scelto di stare con la famiglia e, da quel momento, è scoppiata la guerra tra i due". Stessa versione per la moglie di Stecca anche se, ufficialmente, lei non sapeva della relazione extraconiugale del marito. "Ho dato io il coltello a Loris - ha raccontato poi la moglie in aula - gli serviva mi ha detto per tagliare le corde per gli attrezzi della palestra. Poi quel coltello non l'ho più visto a casa".

La lama, servita poi per aggredire la Cester, era stata presa dalla cucina degli Stecca un paio di giorni dopo l'inaugurazione della palestra carcere, circa un anno prima dell'aggressione e come lo stesso coltello non fosse stato più portato a casa e quindi presumibilmente lasciato in palestra. Secondo la difesa del pugile sarebbe quindi da escludere la circostanza secondo cui Stecca tornò a casa a prendere l'arma prima di accoltellare la socia. La moglie del pugile, interrogata dall'avvocato di parte civile, ha negato che si stesse separando da Loris Stecca confermando invece la stabilità della relazione. Il processo è stato aggiornato al prossimo 20 maggio per le discussioni.