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Cronaca Lagomaggio / Via Lagomaggio

Sgominato dalla Guardia di Finanza il supermarket della droga di via Lagomaggio

Gestito da un gruppo di sudamericani, tra gli acquirenti figuravano decine e decine di giovani ragazze dell'est Europa. Uno degli arrestati aveva accoltellato un agente della polizia di Stato nel luglio del 2013

I militari della Guardia di Finanza di Rimini, dopo un anno di indagini, hanno sgominato la banda di sudamericani che gestiva un fiorente supermercato di cocaina in via Lagomaggio. L'inchiesta era partita nel 2013 per poi avere un'improvvisa accelerata nel luglio dello stesso anno quando uno degli indagati, un dominicano 31enne, aveva accoltellato un agente della polizia di Stato in forza alla Questura di Rimini fuori da una nota discoteca nella zona del porto. L'uomo, poi arrestato, aveva quindi trasferito la propria attività di pusher alla moglie, una dominicana coetanea, che a sua volta si era alleato con il principale concorrente per continuare a rifornire la Riviera di "neve". Grazie a una serie di intercettazioni telefoniche e ai pedinamenti, le Fiamme Gialle erano riuscite ad incastrare la donna bloccandola, alla fine di luglio 2013, nei pressi della stazione di Rimini insieme a un colombiano 33enne. I due erano appena tornati da Imola, dove presumibilmente si erano riforniti di droga, tanto che nelle parti intime la dominicana nascondeva 131 grammi di cocaina. Una successiva perquisizione nell'abitazione della 31enne, aveva poi permesso di recuperare altri 31 grammi della stessa sostanza.

Concluse le indagini, è stato possibile accertare che i due coniugi dominicani, entrambi già noti alle forze dell'ordine, erano soliti ricevere nella propria abitazione i clienti, in larga parte ragazze dell'est Europa, che si rifornivano di cocaina. Il colombiano, invece, era entrato in scena quando il dominicano 31enne era stato arrestato e aveva preso il suo posto come organizzatore delle forniture di droga. Nell'inchiesta è finito anche un napoletano 37enne, già noto alle forze dell'ordine per reati legati al traffico di stupefacenti e alla produzione e vendita di merce con le griffe taroccate, che riforniva i sudanerucabu di schede telefoniche appositamente intestate a terze persone, tra cui molti extracomunitari, per sviare le eventuali indagini della polizia giudiziaria. Le prove presentate dalle Fiamme Gialle al pubblico ministero titolare dell'inchiesta hanno postato alla richiesta di misure cautelari per tutti i soggetti coinvolti e, nella mattinata di venerdì, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il colombiano 33enne, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per i coniugi dominicani e il divieto di dimora nella provincia di Rimini per il napoletano.

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