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Cronaca

Sigilli al ristorante per maxi frode fiscale, evasi 1,3 milioni di euro e trovati 16 lavoratori in nero

Nel mirino della Guardia di Finanza anche altre 2 attività facenti campo a un gruppo di imprenditori

E' scattata all'alba di giovedì l'operazione Paper Moon della Guardia di Finanza di Rimini che ha scoperto una maxi frode fiscale messa in atto da 3 imprenditori riminesi che avrebbero evaso le imposte per 1,3 milioni di euro. Le Fiamme Gialle, nei confronti degli indagati, hanno eseguito il provvedimento emesso dal Gip del Tribunale che ha disposto per loro l’applicazione della misura cautelare del “divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale” oltre al sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie e i sigilli a 3 attività commerciali: il ristorante Bigno e il bar 8 e 1/2 di Rimini e un uleriore bar di Santarcangelo. I beni sono riferibili alla famiglia che opera nei settori della ristorazione, gestione di slot machine, tabaccherie e locazione turistica di immobili.

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Le indagini penali coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi e svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini, hanno consentito di smascherare una complessa ed insidiosa frode fiscale secondo cui gli indagati, mediante uno schema truffaldino secondo il quale alcune società preposte alla gestione dei rami aziendali maggiormente produttivi e strategici, dopo aver accumulato ingenti debiti fiscali sarebbero poi state “svuotate” di ogni asset aziendale a favore di altre società sempre riconducibili tramite interposta persona ai medesimi attori della frode; le società, secondo gli investigatori della Finanza, venivano poi cedute a persone nullatenenti in modo da  rendere inefficaci le eventuali procedure di riscossione coattiva da parte dell’erario.

Il GIP di Rimini, perciò, condividendo le ricostruzioni operate dalle Famme Gialle e le proposte avanzate dalla locale Procura della Repubblica, ha emesso il provvedimento di cui in premessa, che è stato eseguito oggi dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini, i quali con la collaborazione dei colleghi del Gruppo di Rimini hanno anche effettuato una decina di perquisizioni, oltre al sequestro patrimoniale. Le 3 attività commerciali oggetto del decreto di sequestro sono state quindi affidate, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, ad un amministratore giudiziario appositamente nominato dal Giudice.
 
Nell’ambito dei complessivi accertamenti che hanno visto operare il Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria e il Gruppo dipendenti dal Comando Provinciale Rimini, sono stati anche individuati 81 lavoratori risultati alcuni senza contratto (quindi completamente “in nero”, ben 16) altri pagati con somme “fuori busta” (“irregolari”), con la segnalazione dei datori di lavoro al competente locale Ispettorato Territoriale del lavoro per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative pari a € 58.000,00 nel minimo ed € 116.000,00 nel massimo. L'operazione “Paper moon” si inserisce nella costante azione svolta dalla Guardia di Finanza - quale unico organo di polizia giudiziaria, con competenze specialistiche - a prevenzione e contrasto dei reati di natura fiscale e di ogni altra forma di illecito perpetrato attraverso sofisticate operazioni simulate, interposizioni fittizie o schermi societari di varia natura, a tutela non solo degli interessi erariali, ma anche dell’economia sana del Paese e della leale concorrenza nel mercato.
 

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