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Cronaca

Spiagge, l'Ue avvia procedura di infrazione contro l’Italia. Il Sib: "Tra gli operatori aumentano i dubbi"

Se il governo non si adegua alla direttiva Bolkestein scatta il deferimento alla Corte europea. Il Sib: "Situazione surreale, che non permette di fare impresa"

Rimini sta seguendo con attenzione l’evoluzione delle ultime ore sul tema della Bolkestein. La Commissione europea è tornata in pressing sull'Italia perché si adegui alle norme Ue sulla concorrenza in tema di concessioni balneari. Bruxelles ha inviato un parere motivato a Roma, il che costituisce un passo avanti della procedura d'infrazione aperta nel 2020: l'Italia ha due mesi per rispondere. Se la replica del governo di Giorgia Meloni non dovesse soddisfare la Commissione, il passo successivo sarà il deferimento alla Corte di giustizia europea, che a sua volta apre la porta a una pesante multa per il nostro Paese.

Risposte immediate alla Commissione europea sul tema vengono promesse dal vicepremier Matteo Salvini che spiega che sulla base dei dati disponibili - dopo gli approfondimenti del ministero delle infrastrutture - solo il 33% della risorsa è occupata "per cui non possiamo parlare di una risorsa scarsa'' spiega il ministro.

Il Conamal: “La politica italiana si è messa in ridicolo”

Questo il commento che giunge dal Conamal, per voce di Roberto Biagini: “La politica italiana si è di nuovo messa in ridicolo nei confronti delle istituzioni comunitarie. Sarebbe nulla se le eventuali sanzioni le pagassero  di tasca loro i politicanti, nazionali, regionali e comunali di tutti gli schieramenti a busta paga politica della lobby dei balneari che hanno portato a questa situazione. Il problema è che se la procedura d'infrazione arrivasse sino in fondo le sanzioni colpirebbero lo Stato membro Italia e quindi noi tutti e non coloro, insieme ai loro protettori, che si ritengono padroni della spiaggia, dei beni comuni di tutti noi, solo perché la politica corrotta gli ha permesso di arrogarsi tale titolo. Continuate pure a promettergli proroghe, indennizzi non dovuti, estensioni delle concessioni a scapito delle spiagge libere, solo per avere voti e ombrelloni gratis d'estate”.

Croatti: “Meloni ci porta al salasso”

Così il senatore riminese Marco Croatti (Movimento 5 Stelle): “Tanto tuonò che piovve: alla fine la lettera dell’Ue con la procedura d’infrazione è pronta, e forse già domani ne conosceremo i contenuti. Intanto la nostra Riviera trema perché l’immobilismo e il rischio di ricorsi e contenziosi sul comparto rischiano di avere conseguenze davvero gravissime e ripercuotersi sull’offerta turistica balneare. E’ davvero inqualificabile l’ottusità con cui il governo Meloni, in tema di concessioni demaniali, vuole fare dell’Italia uno zimbello su scala europea. Con la premier che se ne lava beatamente le mani. Tutto questo per mantenere uno status quo di concessioni praticamente a vita. Un sistema ormai fallace, con investimenti fermi grazie ai patrioti che da un anno e mezzo lasciano il comparto nella più totale incertezza. La procedura d’infrazione porta con sé un incredibile salasso alle tasche di tutti i cittadini italiani che già devono affrontare la serie di rincari dovuti all'inflazione”.

Il Sib: “Tra gli operatori di spiaggia aumentano i dubbi”

“Tra gli operatori di spiaggia continuano ad aumentare i dubbi e le preoccupazioni sul futuro. L’anno sta per finire e ancora non ci sono certezze su cosa avverrà nei prossimi mesi – spiega Riccardo Ripa, presidente del Sib – Sindacato Italiano Balneari della provincia di Rimini aderente a Confcommercio - e su cosa ne sarà delle concessioni demaniali e di conseguenza dei servizi di spiaggia già a partire dalla prossima estate. Una situazione surreale, che non permette di fare impresa. Non manca di certo la voglia di investire nelle attività, di dare più servizi, di rendere le nostre spiagge sempre più attrattive e fruibili, ma al momento ogni progetto è bloccato in attesa di capire se le concessioni demaniali relative alle spiagge andranno a bando oppure no. Questa incertezza fa malissimo agli imprenditori e altrettanto al turismo, settore fondamentale per il nostro territorio: sappiamo bene che all’estero, soprattutto in Europa, si tende a programmare e prenotare le vacanze estive con largo anticipo. Eppure Rimini, che chiamiamo ancora capitale del turismo balneare, non è in grado di dire ai suoi ospiti chi e cosa troveranno ad accoglierli in spiaggia”.

La nota prosegue: “I segnali continuano a essere contrastanti, anche se rimaniamo fiduciosi che a breve si possa sboccare la situazione tenendo conto del valore del nostro lavoro. Quelli che arrivano dalla Regione sono segnali positivi, con l’assessore al Turismo Andrea Corsini che si è espresso recentemente sulla possibilità di concessione demaniale anche per il 2024. Purtroppo però questo non basta a rassicurarci e il tempo ora stringe veramente. Mancano solamente due mesi per produrre, da parte del governo, una proposta di Legge definitiva che noi come Sib chiediamo già da anni a ogni governo che si è succeduto. Ora è il momento di stringere, anche alla luce dell’invio appena avvenuto, da parte della Commissione UE, del parere motivato che potrebbe poi portare a una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, ma soprattutto per dare certezze a migliaia di famiglie che operano nel comparto. Vogliamo essere ottimisti perché pensiamo che il governo voglia finalmente sistemare il settore tutelando uno degli asset principali del Paese quale è il turismo”.

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