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Cronaca

“Una notte a scuola”, gli alunni di cinque anni dell'asilo saluteranno l’anno scolastico

La sperimentazione, nel solco della outdoor education, coinvolgerà alcune scuole riminesi nella seconda metà di giugno

Esplorare con le torce il giardino del proprio asilo, cenare insieme e poi a dormire fuori casa, per una notte, nella propria classe, insieme ai compagni e alle insegnanti. Questa la grande novità pensata per chiudere tutti insieme un anno difficile, rimettendo insieme la socialità, il gioco e la condivisione. Una sperimentazione che si colloca nel solco della outdoor education, ambito nel quale il Comune di Rimini ha storicamente proposto progetti a carattere innovativo. La “notte a scuola” infatti continua e prende ispirazioni da “naturalmente in gioco” e i campeggi nella natura, progetti che mettevano al centro l’educazione fuori dai contesti educativi più abituali, l’esplorazione di spazi all’aperto, il passare la notte fuori dalla propria famiglia. Ora, pur se solo per una notte, il Comune di Rimini ha scelto di portare queste esperienze dentro le proprie scuole dell’infanzia. Dopo una gita pomeridiana al mare o al parco, gli alunni di 5 anni saranno accompagnati dalle proprie insegnanti nell’esplorazione serale, con torce, alla ricerca dei segreti del giardino della propria scuola. Dopo una cena insieme si dormirà tutti insieme a scuola. Un progetto che, visto il carattere innovativo, sarà per questo primo anno sviluppato partendo da alcune scuole, non tutte. Il calendario sarà diversificato a seconda della disponibilità delle singole scuole nella seconda metà di giugno, prima della fine dell’anno scolastico.

“Per molti piccoli – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini –sarà la prima notte fuori di casa. Un modo originale di chiudere insieme un anno che ci ha purtroppo portato per tanti mesi alla divisione, alla separazione, alla chiusura. È un momento educativo importante che recepisce ed innova i contenuti pedagogici della outdoor education, di cui Rimini è sempre stata una protagonista. Il coordinamento pedagogico, le insegnanti, il personale, ognuno di noi ha continuato a lavorare anche nei mesi più duri, nella speranza di un finale diverso. A tutti loro va il mio ringraziamento, insieme alle famiglie, con abbiamo tenuto sempre un filo diretto. La notte a scuola è quindi un riappropriarsi di spazi e relazioni, ma anche una tappa della propria vita che, ne sono convinto, rimarrà impresso per sempre nel cuore e nella mente dei nostri piccoli alunni”

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