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Crisi economica, l'appello di Coraggiosa Rimini: "Il lavoro deve essere al centro dell'agenda politica"

"In questa situazione il lavoro diventa una vera e propria emergenza sociale, già nel secondo trimestre 2020 si registrava un tasso di disoccupazione giovanile del 34,3%"

Il lavoro al centro dell’agenda politica. E' questo l'appello di Emilia Romagna Coraggiosa Rimini. "Gli ultimi dati 2020 sull’andamento economico e occupazionale del nostro territorio, se pur attesi, ci preoccupano fortemente. Il valore aggiunto è crollato del 10,3%, la produzione dell’11,5%, fatturato e ordinativi del 10%; non è andata meglio al turismo che ha registrato un meno 43,7% di arrivi e meno 43,9% di presenze".

Proseguono gli esponenti riminesi: "In questa situazione il lavoro diventa una vera e propria emergenza sociale, già nel secondo trimestre 2020 si registrava un tasso di disoccupazione giovanile del 34,3% ed il saldo fra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro (Marzo-Luglio) registrava un passivo di 4305 unità a cui si aggiungono quasi 20 milioni di ore di cassa integrazione. Il nostro territorio con la sua forte incidenza di lavoro fragile, precario, stagionale e irregolare, fatto di donne, giovani, lavoratori autonomi, con minori protezioni tra l’altro indebolite dalle riforme liberiste dei passati governi (Jobs Act su tutte), ha già pagato un prezzo molto alto".

Per Coraggiosa Rimini, al fine di affrontare la preoccupante situazione occorre rimettere al centro dell’agenda politica il lavoro. "Occorre sostenere in tutte le sedi l’attivazione di strumenti straordinari di solidarietà vera a partire dal lavoro stagionale e strumenti di sostegno al reddito universali per tutti, a partire dai lavoratori con contratti precari e discontinui. Vanno riattivati i canali istituzionali locali con le parti sociali per affrontare l’emergenza, canali purtroppo azzerati in questi anni. Infine riteniamo necessaria, al fine di gestire questa delicata fase occupazionale, una presa di posizione anche da parte delle Istituzioni locali, per la proroga del blocco dei licenziamenti che Confindustria vorrebbe depotenziare, provvedimento che riguarda migliaia di lavoratori e lavoratrici della nostra provincia. Strumenti straordinari e un Patto per il Clima ed il Lavoro territoriale, devono essere l’orizzonte dell’agenda politica dei prossimi giorni e tempi, altrimenti la situazione è solo destinata a peggiorare, determinando per il nostro territorio una vera e propria pandemia del lavoro".

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