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Cronaca

Balneari, verso le nuove gare con l'intenzione di evitare il caro-ombrellone e varchi liberi alle spiagge

Il sottosegretario Della Vedova: "Le concessioni vanno pagate il giusto". La consigliera regionale Nadia Rossi: "La riforma sia concordata con Regioni ed enti localI"

E' al vaglio del Consiglio dei Ministri il tema delle concessioni balneari. Secondo quanto anticipato dall'Ansa ci sarà una proroga fino alla fine del 2023 e le gare per le nuove assegnazioni inizieranno a partire dal 2024. Non mancheranno tra i provvedimenti tutela degli investimenti fatti e di chi deve il suo reddito prevalentemente dalla gestione di uno stabilimento balneare. Ma il governo vuole dare una forte spinta agli investimenti futuri collegati alla miglioramento del servizio, con contenimento dei prezzi e un freno al "caro-ombrellone", a tutela dei consumatori: sarebbero queste alcune delle linee guida della riforma delle concessioni balneari, anticipate anche da alcuni media nazionali, su cui si sta lavorando il Consiglio dei ministri.

Nei bandi di gara per le nuove concessioni balneari, secondo quanto si apprende, uno dei requisiti sarà quello di garantire a tutti l'accesso al mare. Una disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi. E' quanto previsto dalla riforma delle concessioni. Tra le regole per le gare andrà quindi prevista "la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito", si legge nella bozza.

Sul tema si è esposto anche il sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova. "Se hai un ristorante o un bar e fai investimenti comunque paghi l'affitto e a un certo punto, quando l'affitto scade, lo rinegozi. E' così, e deve essere così anche per i balneari, anche per aprire il settore a nuovi imprenditori. E' giusto che, siccome le spiagge sono un bene pubblico, non vengano dilapidate risorse rinunciando a canoni adeguati". E' quanto dichiarato a SkyTg24. "Ci sono imprenditori giovani - ha aggiunto - che non possono entrare nel settore perché chi ha una concessione la tiene per tantissimi anni perché tanto paga due lire. Nessuno vuole cacciare nessuno o non riconoscere investimenti fatti ma, siccome le spiagge sono pubbliche, se tu le occupi per un'attività imprenditoriale che genera fatturato, reddito e profitti, paghi il giusto. Ci sono invece imprenditori, anche famosissimi, che pagano pochissimo".

Da Rimini interviene la consigliera regionale del Pd Nadia Rossi, che chiede un coinvolgimento sul tema dei territori. "In Emilia-Romagna ho presentato atti e documenti che chiedono innanzitutto di coinvolgere le Regioni e gli enti locali nella definizione di una strategia comune: sono dopotutto i soggetti pubblici che meglio conoscono le realtà locali e che, insieme alle associazioni di categoria del settore, possono contribuire a redigere una riforma organica del demanio, in accordo con in principi fondamentali della Commissione europea. E' bene proseguire in questa direzione per trovare una soluzione che tuteli la professionalità e gli investimenti fatti dagli operatori balneari nel rispetto di una normativa nazionale adeguata. Positiva in questo senso la notizia che la Ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini ha annunciato di voler incontrare prima del Consiglio dei Ministri i rappresentanti di Regioni, Anci e Upi, per condividere le linee guida del provvedimento al quale sta lavorando l’esecutivo”.

“Dall’altro lato – prosegue la consigliera regionale riminese – continuo a sottolineare con forza la necessità, condivisa anche dal Ministro al Turismo Massimo Garavaglia, di tenere in considerazione che moltissimi concessionari hanno fatto investimenti che portano valore al patrimonio pubblico e oggi rischiano di perdere tutto. Il mantenimento della qualità dei servizi turistici e dell’accoglienza, che in Romagna è motivo di vanto generale, non può prescindere dal confronto con il territorio e chi lo rappresenta”.

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