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Cronaca

Concessioni, balneari esausti: "Altri 4 mesi di proroga uno stillicidio, senza regole nessuno investe"

Mauro Vanni, responsabile della Cooperativa bagnini di Rimini Sud e presidente del sindacato Balneari Emilia Romagna: “Condividiamo le motivazioni del governo, però non possiamo più andare avanti così"

“Condividiamo le motivazioni con sui il governo ha risposto all’Europa, però non possiamo più andare avanti a proroghe”. Continua a tenere banco, in un clima di assoluta incertezza, il futuro delle spiagge e delle concessioni balneari. A intervenire è Mauro Vanni, responsabile della Cooperativa bagnini di Rimini Sud e presidente del sindacato Balneari Emilia Romagna. “Sono ormai passati mesi dalla mappatura, ci aspettavamo che fosse già tutto consegnato all’Europa. Altri quattro mesi di proroga sono uno stillicidio verso una categoria che aspetta di poter programmare gli investimenti”.

Insomma anche gli stessi imprenditori balneari sono ormai esausti. Da un lato sono preoccupati sulla prosecuzione o meno delle loro attività, dall’altro restano fermi senza investire perché il rischio di impresa con l’attuale scenario è troppo elevato. “Inoltre – sottolinea Mauro Vanni - molti Comuni hanno già avviato l’atto di indirizzo in proroga al 2024, ma di fatto hanno dato via alle evidenze pubbliche senza una indicazione Nazionale. Il rischio grave è che ogni amministrazione farà i bandi per conto suo mettendo in confusione una categoria che si troverà con disparità ingestibili”.

La categoria chiede chiarimenti e indicazioni precise. “Mi auguro non servano altri 4 mesi per decidere sul futuro del nostro settore. Il bisogno di chiarezza è urgente. Il risultato che è emerso dalla mappatura è ottimo, ma bisogna andare a contrattare per poter fare un decreto legislativo in grado di accogliere le indicazioni. Siamo preoccupati per i tempi, anche perché così si lascia carta bianca alle amministrazioni”.

“Non si può andare avanti a forza di proroghe – conclude Vanni -, c’è bisogno di certezze. Ci sono elementi che possono mettere in salvaguarda le nostre imprese, ma bisogna andare in Europa e pretendere il giusto riconoscimento alla luce dei risultati che sono emersi dalla mappatura. Per gli imprenditori del settore oggi non si può programmare il lavoro, ma siamo un settore importante per l’economia Nazionale, aspettiamo i decreti legislativi per mettere in sicurezza il settore”.

Sib e Fiba: "Serve un intervento chiarificatore"

"Apprezziamo la lettera di risposta del Governo alla Commissione europea e ci auguriamo che l'interlocuzione sia non solo proficua, ma anche celere" hanno dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA- Confesercenti. L'accertamento della scarsità o meno della risorsa demanio costituisce il presupposto per la corretta applicazione della Bolkestein, così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea.

"Restiamo preoccupati per la tempistica stante l'urgenza di assicurare una gestione ordinata della materia e la necessità di continuare ad avere i servizi per la balneazione - continua la nota dei due principali Sindacati di categoria -. Ribadiamo, pertanto, ciò che da mesi sollecitiamo sulla necessità e urgenza di interventi legislativi o amministrativi chiarificatori che, nelle more di siffatta interlocuzione, impediscano provvedimenti dei Comuni e degli Enti concedenti in danno delle aziende attualmente operanti, che ne garantiscano l'operatività per non privare le località turistiche costiere dei servizi per la balneazione. Sarebbe sbagliato, e un danno per tutti, non solo per le attuali imprese balneari, distruggere o danneggiare un sistema turistico efficiente e di qualità che costituisce un elemento di vantaggio competitivo nel mercato internazionale delle vacanze".

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