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Cronaca

Covid, in Emilia Romagna i non vaccinati rischiano 9 volte in più il ricovero in ospedale

I dati contenuti in uno studio della Regione. L'assessore Donini: "E' fondamentale vaccinarsi e fare le terze dosi"

In Emilia Romagna i non vaccinati rischiano 9 volte in più il ricovero in ospedale rispetto a chi ha ricevuto la dose booster. E il rischio di morire è 5,5 volte maggiore rispetto ai vaccinati. Lo dice uno studio diffuso dall'ultimo Report dell’Agenzia sanitaria e sociale della Regione, che ha analizzato l’incidenza del Covid-19 e delle sue conseguenze sul territorio nel mese di dicembre (dati al 21/12).

L’efficacia dei vaccini anti Covid, soprattutto tra coloro che sono stati vaccinati nei cinque mesi precedenti o che hanno ricevuto una dose booster, continua a confermarsi molto elevata in Emilia-Romagna nel prevenire le infezioni, i ricoveri in ospedale e i decessi.

In particolare, i vaccinati da meno di 5 mesi – o coloro che hanno effettuato la dose booster – sono i più protetti; al contrario, i non vaccinati hanno un rischio di infettarsi che va da 2,4 volte di più rispetto ai vaccinati da oltre 5 mesi a 3,4 volte di più rispetto ai vaccinati entro 5 mesi; se confrontato con i vaccinati che hanno ricevuto il booster, il rischio è addirittura 7,8 volte più alto.

“I dati dell’ultimo monitoraggio - sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini - evidenziano ancora una volta come il vaccino sia il nostro alleato più forte nella lotta contro il Coronavirus. Dal Report emerge chiaramente come le persone non vaccinate, rispetto a chi lo è, corrano rischi molto maggiori di contrarre l’infezione, essere ricoverati, anche in terapia intensiva, e di morire. Ancora una volta i numeri confermano quanto la scienza e la medicina dicono: è fondamentale vaccinarsi e fare le terze dosi”.

Per quanto riguarda l’incidenza di infezioni che comportano il ricovero in terapia intensiva, si mantiene contenuta nei vaccinati con ciclo completo, mentre ciò non avviene per i non vaccinati, dove è molto elevata nell’ultimo periodo; il rischio relativo, standardizzato per età e classe di fragilità clinica/complessità assistenziale, mostra come i non vaccinati abbiano sempre un rischio maggiore di infezione, ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso rispetto a tutte le diverse categorie di vaccinati.

Infine, il monitoraggio degli ultimi due mesi (14 ottobre-15 dicembre) evidenzia come, quando si considera l’intera popolazione di vaccinati con ciclo completo, la stima dell’efficacia nei confronti delle infezioni si mantenga superiore al 72%, quella nei confronti dei ricoveri all’86%, dei ricoveri in terapia intensiva al 92,6%. I valori dell’efficacia, in particolare per quanto concerne le infezioni, sono inferiori nelle persone con più di 60 anni. L’efficacia nei confronti dei ricoveri, soprattutto in terapia intensiva, si conferma tuttavia elevata anche in queste fasce di età.

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