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Cronaca

Petardo davanti al centro di accoglienza dei migranti, rinviato a giudizio uno dei 6 accusati

Degli altri giovani coinvolti, per 3 minorenni le indagini non sono ancora concluse mentre dei due maggiorenni uno ha patteggiato e l'altro chiesto la messa alla prova

E' stato rinviato a giudizio uno dei 6 ragazzi accuati di aver fatto esplodere un grosso petardo davanti alla porta del centro di accoglienza per migranti di Spadarolo nella notte di Halloween del 2018. Il 24enne, difeso dall'avvocato Luca Greco, dovrà rispondere di aver partecipato alla bravata e in particolare di aver trasportato il "botto" da San Marino. Degli altri giovani coinvolti, uno dei due 23enni difeso dall'avvocato Flavio Moscat ha chiesto e ottenuto la messa alla prova per 8 mesi da svolgere proprio all'interno della Coop Sociale CentoFiori che gestisce la struttura di Spadarolo. L'altro coetaneo, invece, difeso dall'avvocato Alessandro Petrillo ha pattegiato. Sono ancora aperte le indagini nei confronti degli altri 3 giovani coinvolti, all'epoca minorenni, per i quali la loro posizione è al vaglio della Procura dei Minori di Bologna.

L'inchiesta, che aveva destato molto scalpore, anche se aveva visto contestare ad alcuni degli indagati l'aggravante dell'odio razziale aveva escluso che i giovani avessero realizzato una bomba carta. Allo stesso tempo le presunte bottiglie molotv trovate in possesso degli indagati erano, in realtà, realizzate con dei tovaglioli di carta e senza benzina al loro interno. Il 24enne, adesso, dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 10 ottobre per rispondere di omessa denuncia di materie esplodenti. 

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