rotate-mobile
Politica Coriano

Fumo rosa dall'inceneritore, è il secondo episodio in un anno. Il caso finisce in Regione

Una interrogazione sull'anomala fuoriuscita di fumo colore rosa dall'inceneritore di Raibano: è quella che ha presentato in Regione il consigliere regionale indipendente Giovanni Favia in merito all'episodio avvenuto all'interno dell'impianto

Un'interrogazione sull'anomala fuoriuscita di fumo colore rosa dall'inceneritore di Raibano: è quella che ha presentato in Regione il consigliere regionale indipendente Giovanni Favia in merito all'episodio avvenuto lunedì mattina all'interno dell'impianto situato nel comune di Coriano.  "E' quanto meno singolare che lo stesso e identico episodio si sia verificato un anno fa nel medesimo impianto - ricorda Favia -. Visto che tenderei ad escludere che si tratti del lancio della campagna pubblicitaria della prossima "Notte rosa" in Riviera, vorrei capire cosa è realmente successo all'interno dell'impianto".

"Per questo, in attesa dei controlli e i risultati che dovrà fornirci l'Arpa, ho presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta se, anche in seguito all'episodio dello scorso anno, erano già state individuate le esatte cause di quell'episodio e se erano state adottate degli accorgimenti particolari - continua Favia -. Si parla di un anomolo versamento di iodio contenuto in un cassonetto sia per l'episodio del 2013 che per quello di quest'anno. Possibile che si tratti dello cassonetto? È verosimile una spiegazione del genere? Io lo dico da sempre - conclude Favia -: quando chi raccoglie i rifiuti è lo stesso soggetto che poi deve bruciarli è inevitabile che si possano trovare delle scorciatoie per ridurre i costi a discapito della salute pubblica".

NUOVO CENTRO DESTRA - Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente verrà coinvolto al fine di definire un maggiore controllo su quanto arriva all'incenerimento del Termovalorizzatore di Raibano- "Con Franca Mulazzani e Sergio Pizzolante - ha annunciato Paolo Casadei del Nuovo Centro Destra - faremo un’ interrogazione parlamentare a Roma sui maggiori controlli negli inceneritori e più specificatamente sul termovalorizzatore di Raibano. Siamo perplessi e seriamente preoccupati per ciò che sta accadendo. Non sapremo mai se si è trattato d’incenerimento di rifiuti urbani o rifiuti speciali, perché Hera non è più l’azienda locale sotto il diretto controllo dei Comuni riminesi. La lontananza dal territorio, la difficoltà di controllo delle Amministrazioni locali e la differente direzione rispetto alle indicazioni espresse dai cittadini e dai comuni limitrofi, hanno creato quel carrozzone enorme dei giorni d’oggi, più preoccupato a pagare la mole di manager e a creare utili che a salvaguardare l’interesse dei cittadini. Lo scopo di Hera è conflittuale, nel momento in cui deve scegliere se remunerare il capitale degli investitori o bruciare meno a tutela della salute dei cittadini. Noi Amministratori, invece, non abbiamo dubbi sul da farsi".

"Troppe persone si prodigano per tranquillizzarci su quanto respiriamo senza ovviamente averne le competenze - ha proseguito Casadei -. La tecnologia ci mostra aspetti fino a poco tempo fa sconosciuti ed è in continua evoluzione, e nonostante questo non ci permette di avere ancora un quadro d’insieme rassicurante. Per questo motivo abbiamo deciso di agire direttamente a Roma. Purtroppo, dobbiamo preoccuparci per ciò di cui ancora non siamo a conoscenza e in questo contesto abbiamo solo una certezza, cioè che L’inquinamento uccide anche a basse dosi e l’inceneritore inquina anche a norma di legge. Aggiungiamo a tutto questo l'incertezza su quanto arriva a Raibano come rifiuti speciali da tutta italia ed il quadro diventa sempre più serio. Le polveri sottili, le nano particelle che oltrepassano qualsiasi filtro, le respiriamo quotidianamente ed è indispensabile che vi sia sempre un maggiore e serrato controllo su quanto perviene all’incenerimento di Raibano e sui sistemi di controlli adottati! Basti pensare, solo per fare un esempio, da uno studio sullo stato dell’aria conclusosi a Strasburgo, risulta che all’aumento di 5 microgrammi/metro cubo di polveri sottili (PM2,5) il rischio di morire anzitempo cresce del 7% e non è un dato rassicurante".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fumo rosa dall'inceneritore, è il secondo episodio in un anno. Il caso finisce in Regione

RiminiToday è in caricamento