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Super-manager assunto all'Ausl, la replica: "Pagato secondo il contratto collettivo della dirigenza sanitaria"

"In questi cinque anni le procedure selettive per il conferimento di incarichi a seguito di posti vacanti o pensionamenti sono state nell' Ausl Romagna oltre 75 e non hanno suscitato mai  alcun clamore"

La direzione dell'Ausl Romagna conferma l'arrivo, come nuovo dirigente, di Nicola Magrini, ex direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, chiamato nel marzo 2020 in piena pandemia dall'allora Ministro Speranza del Governo Conte alla guida dell'Aifa, e poi rimosso il mese scorso dal Governo Meloni dall'incarico con lo spoil system. L'incarico è stato fortemente contestato da Luca Bartolini (Fratelli d'Italia),  Massimiliano Pompignoli (Lega) e Matteo Montevecchi, sempre della Lega,  in quanto arriva proprio nel momento in cui la direzione dell'Ausl non retrocede dalla decisione di tagliare l'automedica con base a Meldola e con bacino di utenza l'Appennino forlivese. L'incarico a Magrini costerà all'Ausl Romagna 730mila euro in 5 anni.

A seguito delle polemiche, replica il direttore generale Tiziano Carradori: "In merito all’attribuzione dell’incarico di direzione della struttura complessa “Qualità e Governo clinico” a Nicola Magrini, avvenuta a seguito di selezione, dopo la pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale in data 30/11/2022, la Direzione Generale di Ausl Romagna precisa che in questi cinque anni le procedure selettive per il conferimento di incarichi a seguito di posti vacanti o pensionamenti sono state nell' Ausl Romagna oltre 75 e non hanno suscitato mai  alcun clamore". Ed ancora: "Gli incarichi dirigenziali e il relativo compenso, come anche nel caso del dott. Magrini, sono stabiliti dal contratto collettivo di lavoro della dirigenza sanitaria, pari in questo caso, a 146.031,67 euro annui".

Ed infine: "La selezione in questione, in relazione alle caratteristiche  della multidisciplinarietà del ruolo da ricoprire,  era rivolta  a dirigenti di area sanitaria, dirigenti amministrativi, tecnici e professionali. Risulta francamente incomprensibile la polemica pretestuosa  apertasi in questi giorni. Se a pensar male ci si prende, viene da pensare che il  motivo di tanto clamore  non sia legato alla necessaria  copertura del posto resosi vacante dopo il pensionamento del dirigente avvenuta il 31/12/22 , quanto piuttosto ad un'avversione per altre ragioni, sicuramente meno nobili, legate all’autorevole professionista, peraltro non paracadutato, ma emiliano-romagnolo,  cui è stato attribuito l’incarico in questione".

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