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Cronaca

Scacco agli estremisti di destra e sinistra, maxi operazione dei carabinieri

Tra arrestati e indagati sono 16 appartenenti agli antagonisti e 4 agli skinhead finiti nella rete dei militari dell'Arma

E' scattata all'alba di venerdì una maxi operazione che ha visto i carabinieri di Rimini eseguire 5 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e 15 denunce a piede libero in seguito all'accoltellamento, avvenuto il 9 marzo del 2014 al Rio Grande di Bellaria, dove si erano affrontati estremisti della destra bellariese e appartenenti all'estrema sinistra. Entrambi gli schieramenti sono accusati, a vario titolo, di rissa aggravata, lesioni personali, danneggiamento, porto abusivo in concorso di oggetti atti a offendere, violenza privata aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Gli arresti di oggi arrivano dopo che, lo scorso 18 dicembre, il 23enne Nicolas Fantini era stato condannato in primo grado a 4 anni, con rito abbreviato, per tentato omicidio in qunato ritenuto l'autore del fendente che aveva gravemente ferito due 25enni. Il proseguo delle indagini dei carabinieri ha permesso di individuare tutti i partecipanti alla rissa e addebitare a ciascuno i singoli episodi e, inoltre, di appurare come gli appartenenti all'estrema sinistra si siano resi responsabili di ulteriori episodi di violenze.

rio grande accoltellamento estremisti sinistra 01-2A finire agli arresti domiciliari sono stati un 26enne e un 29enne di Rimini, un 25enne di piacenza, un 23enne di Santarcangelo e una 27enne riminese tutti appartenenti al gruppo "Autorganizzati" che, oltre a gravitare nelle frange più estreme dei tifosi del Rimini Calcio, hanno come loro ritrovo Casa Pomposa. All'appello manca una sesta persona, un riminese 27enne, risultato irreperibile dopo l'arresto, diversi mesi fa, in Grecia in seguito a degli scontri di piazza. Condannato dal Tribunale greco a 17 mesi di reclusione, la pena era stata commutata con l'espulsione dal Paese ellenico ma, da quel momento, di lui si sono perse le tracce. I 6, comunque, sono ritenuti responsabili dai carabinieri di aver danneggiato, nella notte tra il 24 e il 25 aprile 2016, la vettura di Mirco Ottaviani, segretario regionale di Forza Nuova.

Succesivamente, sempre gli stessi, si sono resi responsabili delle tensioni in piazza Tre Martiri, culminate con lo scoppio di tre bombe carta e della carica della polizia di Stato in tenuta antisommossa, lo scorso 9 aprile in occasione del comizio del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Tra loro, comunque, non figurano i due arrestati dalla polizia in quella occasione. Secondo gli inquirenti dell'Arma gli altri 11 indagati, per i quali è scattata la denuncia a piede libero per rissa, dovranno fare i conti con le singole responsabilità che gli sono state addebitate in occasione della rissa al Rio Grande. Sul fronte dell'estrema destra, invece, anche ai 4 appartenenti degli skinhead bellariesi coinvolti nei tafferugli del 9 marzo vengono addebitate le singole responsabilità legate escslusivamente a quell'episodio e la detenzione delle armi, coltelli e bastoni, trovati nelle loro abitazioni durante le perquisizioni di 2 anni fa.

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