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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Sparavano in strada con una pistola clandestina, condannati

I due avevano creato lo scompiglio mettendo in allarme i residenti alle pendici del colle di Covignano, oltre all'arma avevano sei falsi tesserini di polizia di Stato, Guardia di Finanza e come Guardie giurate e una paletta della polizia albanese

Un pomeriggio di fine estate trascorso a divertirsi sparando con una pistola clandestina tra le strade della campagna riminese è costato la condanna a un italiano 34enne e a un albanese 31enne ritenuti colpevoli dal gip di porto abusivo di armi in concorso, ricettazione e, solo per il primo, di possesso illegale di distintivi delle forze dell'ordine. Il più anziano è stato condannato a 1 anno e 2 mesi mentre, il secondo, a 1 anno e 10 mesi. Era il 6 settembre quando, verso le 16, i residenti di via Buonanotte, tra la chiesa di San Lorenzo a Monte e lo stabilimento della Galvanina alle pendici del colle di Covignano, avevano dato l'allarme alla polizia di Stato per la presenza di due individui in sella a uno scooter che stavano sparando. Sul posto si erano precipitate le Volanti della Questura con gli agenti che avevano iniziato a battere le strade di campagna fino ad individuare i sospetti che, secondo quanto emerso, avevano esploso almeno 7 colpi di pistola. Perquisiti, sono stati trovati in possesso di una arma semi-automatica Crvena-Zastava di fabbricazione serba risultata clandestina, nella tasca di uno dei due 14 proiettili calibro .32 oltre a sei falsi tesserini che li qualificavano come appartenenti alla polizia di Stato, alla Guardia di Finanza e come Guardie giurate particolari e una paletta della polizia albanese.

Arrestati, entrambi difesi dall'avvocato Giuliano Renzi nel corso dell'interrogatorio di garanzia l'albanese 31enne aveva raccontato che la settimana prima aveva litigato con la fidanzata e lasciato l'abitazione per sbollire la rabbia. Durante il suo peregrinare per Rimini il 30enne avrebbe incontrato un cittadino marocchino che gli aveva proposto l'affare: la pistola, completa di caricatore e silenziatore, all'interessante prezzo di 130 euro. L'uomo aveva accettato la transazione e, dopo averla acquistata, l'aveva nascosta sotto la sella dello scooter. Nel pomeriggio del 6 settembre, poi, aveva aiutato l'amico 33enne che aveva bisogno di un passaggio per raggiungere un'azienda agricola alle pendici del colle di Covignano e durante il tragitto gli aveva raccontato di aver comperato la pistola. Sarebbe stato a questo punto che, invogliato dall'amico, avrebbe deciso di provarla per accertarne il funzionamento. I due si erano quindi fermati in via Buonanotte ed estratto l'arma da sotto la sella gli avrebbero montato il silenziatore. Entrambi inesperti in questa manovra, l'accessorio sarebbe stato applicato male alla canna dell'arma e il rumore dei 7 colpi sparati in rapida successione aveva attirato l'attenzione dei residenti che allarmati avevano poi chiamato la polizia di Stato. 

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