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Cronaca

L'ultimo atto d'amore di Giada: donati gli organi della 16enne deceduta dopo l'incidente

I genitori hanno dato il consenso all'espianto quando è stata accertata la morte cerebrale della ragazzina in agonia per 4 giorni nel reparto di Rianimazione del "Bufalini"

Un ultimo gesto d'amore per far sì che la terribile morte di una 16enne potesse aiutare altre persone gravemente malate. Questa la decisione dei genitori di Giada Penserini, la ragazzina deceduta giovedì in seguito al drammatico incidente nel quale aveva perso la vita anche il 18enne Simone De Luigi, che hanno dato il consenso all'espianto degli organi della figlia quando i medici del "Bufalini" hanno accertato la morte cerebrale della ragazzina in agonia da 4 giorni nel reparto di Rianimazione. Per la 16enne sono ancora da fissare la data delle esequie mentre sono stati fissati per sabato 27 agosto alle 15.00 presso il Santuario del Cuore Immacolato di Maria a Valdragone i funerali di Simone De Luigi e per venerdì 26, alle 20.30, è in programma la veglia di preghiera, sempre a Valdragone. 

Per l'incidente, che ha visto la scomparsa dei due giovanissimi, la Procura ha aperto un'indagine nei confronti del sammarinese 24enne al volante della Mini che, nella notte tra sabato e domenica, si è scontrata con il Benelli 125 guidato dal 18enne Simone De Luigi deceduto dopo l'impatto e sul quale viaggiava l'amica 16enne. Un atto dovuto per l'automobilista, al quale è stata ritirata anche la patente, per poter indagare a fondo sulla dinamica che ha portato alla drammatica scomparsa sia del giovane campione di tennis anche lui sammarinese dell'amica 16enne che frequentava la stessa scuola del ragazzino. Le indagini attualmente in corso della polizia Stradale, infatti, dovranno accertare alcuni punti ancora oscuri. Il primo è la velocità a cui viaggiava la Mini al momento dell'impatto: in quel tratto della Statale 16 il limite è dei 70 chilometri all'ora ma dai danni riportati da entrambi i mezzi coinvolti, con la moto che è schizzata a oltre 100 metri dal punto dello scontro, c'è il sospetto che il veicolo andasse in maniera più sostenuta. Un secondo punto su cui si dovrà fare chiarezza è il motivo che ha spinto il 18enne a fare una manovra estremamente azzardata in un punto dell'Adriatica particolarmente pericoloso e poco illuminato. Dai primi riscontri, infatti, subito dopo lo svincolo di via Popilia dove l'Adriatica passa da due a una corsia per senso di marcia e si interrompe il guard rail che separa le carreggiate De Luigi avrebbe tentato una inversione a U per inserirsi nella carreggiata in direzione di Rimini quando alle sue spalle è arrivata la Mini che a sua volta procedeva in direzione di Ravenna. Una mossa azzardata che, chi lo conosce bene, sostiene che il 18enne non avrebbe mai fatto.

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